Cristiana Girelli – Segna sempre. Se la fai giocare titolare devi solo aspettare il momento propizio, se la fai subentrare impiega nemmeno 240 secondi a metterla dentro.
E’ semplicemente una sentenza: fa gol pesanti la Cristiana nazionale, ne fa a gogò e poi piange anche dall’emozione. Non solo, urla forte talmente forte che anche dalla Tv che sta riprendendo la partita dall’altra parte del mondo, si capisce cosa esclama!
Non finirà sicuramente di stupirci, perché è nella sua natura fare le cose al momento giusto e con estrema freddezza, un’omicida dell’area di rigore che non ha conosciuto finora eguali in italia.
Convocata per guidare le più giovani alla spedizione mondiale con la fascia da capitano al braccio, è stata relegata in panchina alla prima uscita contro l’Argentina eppure il silenzio col quale seguiva le situazioni di gioco da seduta era assordante. Specialmente quando la partita si stava incanalando verso uno scialbo 0-0.
E no! Non poteva finire 0-0, perchè poi è accaduto che al minuto 83 la CT Bertolini ha deciso di buttarla nella mischia, quel minuto ha segnato la svolta non solo per la partita ma soprattutto per la giocatrice che piena di sè e con i mezzi tecnici soprraffini di cui è dotata ha fatto per l’ennesima volta la differenza segnando un gol capolavoro di testa.
Come abitualmente fa nella Juventus, si ripropone in egual modo in nazionale. D’accordo a dare più spazio alle giovani ma attenzione a mandare in pensione anzi tempo Cristiana Girelli perché a 33 anni è ancora una bomba di giocatrice che esplode i colpi migliori, quelli che valgono una vittoria e non una qualunque, una vittoria mondiale.
Cristiana Girelli, il gol nelle vene
Non è poi così lontana la verità che Cristiana Girelli rappresenti l’incubo di ogni portiere avversario. Del resto tutti quelli ai quali ha segnato, si sono dovuti rassegnare. Non esiste un modo per farla franca con l’attaccante della Juventus, esiste solo la giornata no, l’unica che può arrestare la voglia di fare gol di Cristiana.
Di petto, di coscia, di interno e di esterno, in acrobazia, di testa, di spalla, sono tutti i modi di cui si serve per poter mettere la palla dentro.
Insaccare il pallone alle spalle del portiere per lei è una vocazione che si porta appresso da quando per la prima volta ha visto la luce nel mondo: attaccanti si nasce e lei è nata attaccante di razza, ma pura!
A testimoniarlo i numeri che ha collezionato: è un attaccante che con le squadre di club sin qui conta 370 presenze e 304 gol. Inoltre è la prima giocatrice nella storia della Juventus Women ad aver realizzato 100 gol nonché la miglior marcatrice della squadra bianconera in Champions League.
Anche i numeri in nazionale sono eccezionali, ha una media gol altissima in 104 presenze ha segnato 54 gol e non è ancora finita.
Cristiana Girelli, la tecnica sopraffina a disposizione della squadra
Cristiana Girelli, possiede un’ottima tecnica di base che l’aiuta molto nel lavorare anche i palloni sporchi. Sta lì davanti per finalizzare il lavoro della squadra, ma in realtà non sta mai nello stesso posto.
Svaria molto nel fronte di attacco e tutti i palloni sono buoni, se può veste anche i panni dell’assistwoman, altrimenti punta l’avversario, lo dribbla e va al tiro oppure ritorna indietro e la scarica.
Ha una visione di gioco spaventosa, riesce a capire quando è il momento di giocarla e quando è il momento di proteggiarla la palla, rischiando di prendere calci a destra e manca dai difensori di turno.
Nella forma sarebbe proprio barbaramente brutta definirla una che “sa fare tutto”, ma nella sostanza è vero! Mezza punta, punta centrale, punta laterale ma anche interno di centrocampo, addidrittura anche in difesa riesce a dare il suo contributo e senza fatica.
Solo che alla fine a me piace definirla così, così come si mostra sovente: attaccante micidiale che possiede una ferocia agonistica atipica, dotata di una classe sopraffina.