C’è sempre un prima e dopo, anche nel mondo dello sport. Soprattutto in quello dei motori, come nel caso della Power Unit e gli annessi dibattiti legati al motore Renault

Power Unit: come funziona

C’è sempre un prima e dopo, anche nel mondo dello sport. Soprattutto in quello dei motori, che negli ultimi anni ha apportato modifiche consistenti al suo impianto classico. Un connubio progressivo tra modernità e passato, tra piccoli e grandi implementi della tecnologia e storiche concezioni dure a morire. Una delle tante svolte che ha investito il mondo dei motori, nello specifico quello della Formula 1, riguardo la power unit. Di cosa stiamo parlando? Dieci anni fa si iniziò a trattare il grande cambiamento, poi nella stagione 2014 entrò in scena la Power Unit, ovvero un sistema in cui convivono una sezione parte termica – ovvero la parte storica del motore F1 in cui si trasforma l’energia termica in energia meccanica – e un’altra elettrica. Nello specifico le due parti della Power Unit sono formate dall’Internal Combustion Engine – il motore a combustione a benzina più l’Energy Recovery System, ovvero la sopracitata parte elettrica dedicata al recupero dell’energia. Con il regolamento vigente la Power Unit resterà in ballo con queste caratteristiche fino al 2026.

Power Unit, Renault: le ultime critiche

Una svolta del genere, modificata e vari cambiamenti attuati negli anni, non poteva non suscitare dibattiti, polarizzando tra chi ne è entusiasta e chi invece si pone dalla parte dei detrattori. Recentemente la F1 Commission ha deliberato che – oltre all’introduzione della gara Sprint come ulteriore sessione di qualifica per i weekend di corse – si può aggiungere all’Internal Combustion Engine – detto anche ICE – un elemento, passando così da tre a quattro. Infatti, al momento la Power Unit è formata da MGU-H, MGU-K e ESS. Tra chi ha lodato i progressi possibili con la Power Unit, c’è Éric Boullier, Racing Director di McLaren Renault sino a luglio 2018. Proprio in quell’anno disse, riguardo il motore Renault: “Abbiamo già testato la nuova unità al banco e sappiamo bene a cosa andiamo incontro. Pensiamo di aver guadagnato un secondo rispetto alla passata stagione. Nelle ultime tre stagioni non abbiamo svolto lo sviluppo che volevamo: per via dei tanti problemi tecnici, infatti, non riusciamo a raccogliere dati reali su freni, consumo, raffreddamento delle componenti e degrado dei pneumatici. Grazie a Renault e al suo motore, potremo tornare a concentrarci esclusivamente sulla vettura, ritornando al lavoro di qualche anno fa”. Ora però proprio la Power della Renault si trova ad affrontare una buona dose di critiche, soprattutto da chi la accusa di essere troppo lento. Così lento che la FIA sembra stia valutando delle modifiche a riguardo da analizzare in una apposita riunione.
In questi giorni una dichiarazione è venuta proprio dal fronte Renault, direttamente da Otmar Szafnauer, team principal, che si è detto soddisfatto delle attuali norme: “Parlando con i responsabili dei propulsori, vogliamo mantenere le cose come stanno. Ora, io non seguo a fondo la questione, non sono stato coinvolto nelle trattative e nei motivi, ma ho fatto loro queste domande. E sì, siamo felici di mantenere le cose come stanno. Quindi immagino che sarà improbabile che venga cambiato. Non siamo ancora arrivati a questo punto. Non l’abbiamo ancora stabilito. Spero che non si tratti di un pacchetto Frankenstein”.