Matteo Piantedosi è in Sicilia per una giornata all’insegna dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, una “leva fondamentale dell’azione di contrasto alla mafia”. Lo rende noto il portale del ministero dell’Interno in una nota. Il titolare del Viminale ha suddiviso la sua visita in tre momenti principali.
In mattinata, il ministro si è recato a Marsala per la cerimonia di intitolazione di una struttura alla memoria del prefetto Fulvio Sodano. Si tratta, nel dettaglio, di un bene confiscato in Piazza della Vittoria. Ospiterà un centro socio-educativo di nome “I Giusti di Sicilia”.
La seconda tappa di Piantedosi è a Palermo, dove in prefettura è stato suggellato un accordo tra l’Anbsc e la Regione Sicilia. Tale accordo cementificherà la sinergia tra la Regione e l’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Un’opportunità, per Piantedosi, di siglare un protocollo d’intesa tra il Viminale, la Regione siciliana e il comune di Bagheria. Oggetto dell’intesa un bene confiscato alla criminalità organizzata, oltre a sei convenzioni per l’assegnazione di beni confiscati a enti del Terzo settore.
Intervenendo a Marsala, il ministro dell’Interno ha ribadito il “grandissimo valore simbolico” della giornata.
Recuperare a destinazione soprattutto sociale significa dare un segnale importante di inversione di tendenza rispetto a quelli che sono stati i tradizionali messaggi mafiosi.
Beni sequestrati alla mafia, Piantedosi: “Restituzione alla società un punto prioritario”
Piantedosi ha parlato della restituzione dei beni confiscati alla criminalità, da riconvertire in un utilizzo sociale, come di “un punto prioritario” per il governo.
Oggi c’è un valore simbolico che va oltre i più importanti valori sostanziali che pure ci sono, perché noi stiamo facendo un importante lavoro di recupero anche dal punto di vista di finalizzazione economica di molte aziende confiscate alla mafia.
Il ministro, pur sottolineando i “gravissimi problemi” legati all'”economia mafiosa“, ha sottolineato i “grandi passi avanti” dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati.
Chiaramente è stato un percorso iniziato una decina di anni fa, sulla base di insegnamenti di persone come Falcone e Borsellino, Pio La Torre, il ministro Rognoni. Ma anche del prefetto Fulvio Sodano che ha avuto una grande intuizione. L’agenzia sta cercando di fare in modo che queste capacità di lavoro migliore si realizzino attraverso innanzitutto il rafforzamento degli organici.
Poi il titolare del Viminale fa una promessa legata all’impegno del governo nell’implementazione dell’organico dell’Anbsc.
Entro l’anno porteremo a compimento la copertura dell’organico a legislazione vigente, che sono circa 200 unità di personale. Ma abbiamo sostenuto come governo anche un incremento dell’organico.