Ricoverata dopo aver mangiato del formaggio contaminato dal batterio Escherichia coli: questa la tragica vicenda che vede protagonista una bimba di 4 anni. Al momento la piccola si trova intubata nel reparto di terapia intensiva infantile, presso l’ospedale di Padova.
La bambina, di origini trentine, avrebbe consumato il prodotto acquistato dai genitori in una malga di Coredo, una frazione del comune di Predaia, in Trentino. La struttura è finita nel mirino dei carabinieri: i Nas hanno sequestrato la partita di formaggi in questione. Opereranno tutti gli accertamenti del caso, accertandosi sulle modalità e sugli ingredienti di produzione.
Nel frattempo, la sindaca di Predaia Giuliana Cova è pronta a correre ai ripari. L’amministrazione comunale sarebbe pronta a diffondere un’ordinanza per dichiarare non potabili le fonti presenti nei boschi attorno alla malga. Sul caso indaga la procura di Trento, che ha disposto il momentaneo sequestro dell’esercizio e la sua chiusura al pubblico.
Bimba ricoverata per aver mangiato formaggio contaminato, l’episodio a fine giugno
Secondo le prime indagini, la visita della famigliola presso la malga di Coredo è avvenuta a fine giugno. Dopo i primi risultati delle analisi effettuate, è emerso come la sorgente incriminata potrebbe essere quella di Presa Malga, da cui Malga Coredo attinge l’acqua.
Già agli inizi di luglio, i controlli di routine del comune sul posto avevano rilevato la presenza di Escherichia coli in concentrazioni superiori alla norma. Questo batterio, spesso innocuo, in alcuni casi può mettere a rischio la salute umana, soprattutto quella di bambini e anziani. L’infezione da Escherichia coli proviene spesso da acqua o cibi contaminati, soprattutto quelli consumati crudi come verdura, latte non pastorizzato e carne non cotta.
A causare la contaminazione della sorgente in questione potrebbero essere stati i forti temporali dei giorni precedenti, che avrebbero contribuito alla proliferazione del batterio.
Le autorità del circondario fanno sapere che non c’è nessun pericolo né per l’abitato di Coredo né per le altre frazioni, dove l’acqua è sicura.
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