Non si placano le proteste in Israele contro la riforma della giustizia: oggi 24 luglio è atteso il voto alla Knesset, il Parlamento israeliano, sulla legge che limiterà il ricorso alla “ragionevolezza” da parte della Corte suprema in merito alle decisioni del Governo. L’opposizione ha annunciato battaglia.

Intanto molte aziende, tra cui anche quelle hi-tech, hanno indetto uno sciopero per la giornata odierna, mentre la Polizia è intervenuta per disperdere i manifestanti riuniti dinanzi al Parlamento a Gerusalemme. Alcuni di loro sono stati arrestati.

Israele, oggi voto chiave sulla riforma della giustizia: opposizione all’attacco

I deputati dell’opposizione hanno comunicato che boicotteranno la terza lettura e il successivo voto sulla controversa abrogazione della clausola di ragionevolezza, ossia il primo provvedimento chiave della controversa riforma della giustizia. A riferirlo sono i media israeliani. Il voto è previsto nel pomeriggio.

Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dimesso oggi 24 luglio dall’ospedale dopo l’intervento chirurgico per l’impianto di un pacemaker, è arrivato alla Kessnet. Ha ignorato le domande dei giornalisti e si è diretto presso il suo ufficio.

Ieri in ospedale aveva ricevuto la visita del presidente israeliano, Isaac Herzog, che gli ha chiesto di riprendere il dialogo con l’opposizione.

Questi sono tempi di emergenza. Bisogna raggiungere un accordo

ha dichiarato Herzog. Successivamente il premier ha incontrato il leader dell’opposizione Yair Lapid.

Manifestanti colpiti da idranti

La situazione intorno alla Knesset si sta surriscaldando in queste ultime ore. Già da sabato sera migliaia di manifestanti si erano radunati a Gerusalemme per continuare la protesta– che va avanti ormai da 29 settimane- contro una riforma considerata una minaccia alla democrazia. Secondo gli oppositori mina la separazione dei poteri e l’indipendenza della giustizia. Aprendo così la strada a un sistema più autoritario e meno pluralista. 

La Polizia nelle prime ore di questa mattina ha colpito i manifestanti con degli idranti per dispenderli. Sei gli arresti, tra cui anche Moshe Radman, uno dei leader il leader delle proteste. Stando a quanto riferito da The Times of Israel un uomo, colpito dal getto d’acqua, è caduto a terra ed è stato soccorso da un’ambulanza.

Un importante forum di aziende, che rappresenta 150 delle più importanti nel Paese, nonché molte altre del settore hi-tech, hanno annunciato che oggi 24 luglio sciopereranno proprio per protestare contro la riforma giudiziaria voluta da Netanyahu.

Biden: “Non affrettare riforme divisive”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che aveva già espresso “preoccupazione” per la situazione nel Paese, ha esortato Israele a non “affrettare” riforme giudiziarie sempre più “divisive”, date le altre sfide che il Paese deve affrontare.

Non ha senso che i leader israeliani affrettino ciò: l’obiettivo dovrebbe essere quello di riunire le persone e trovare consenso. Dal punto di vista degli amici di Israele negli Stati Uniti, sembra che l’attuale proposta di riforma giudiziaria stia diventando più controversa, non meno

ha affermato Biden in una dichiarazione pubblicata prima da Axios, e successivamente confermata dalla Casa Bianca.

Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha intanto affermato che il disegno di legge ha subito modifiche che tengono conto delle critiche. Assicurando che il governo è ancora aperto a “intese”.