Cessione del credito Intesa Sanpaolo: la banca in questione propone due diverse soluzioni al fine di poter soddisfare le varie esigenze dei clienti.
A tal proposito, le due proposte che vengono offerte da Intesa Sanpaolo sono:
- la cessione del credito d’imposta per crediti già sorti, la quale è ideale per coloro che vogliono ricevere liquidità dopo il completamento dei lavori ed il passaggio del credito nel cassetto fiscale della banca;
- la cessione condizionata del credito d’imposta, la quale è ideale per coloro che hanno intenzione di cedere il proprio credito in base allo stato di avanzamento dei lavori.
Cessione del credito Intesa Sanpaolo sui crediti già sorti: come funziona? Quanto si può ricevere?
Se il cliente opta per la cessione del credito d’imposta sui crediti già sorti ha la possibilità di cedere i crediti relativi ai lavori che sono già iniziati oppure che sono stati già effettuati, nel caso in cui abbia già sostenuto le spese in merito al costo degli interventi sull’edificio o sul condominio.
Intesa Sanpaolo accrediterà, poi, al cliente una somma pari all’agevolazione fiscale spettante, al quale andrà sottratta la percentuale relativa all’acquisto del bonus.
Quest’ultimo importo, nello specifico, può variare in base ai seguenti fattori:
- il numero di anni che sono previsti all’interno della disciplina fiscale vigente in materia per quanto riguarda il recupero fiscale del credito;
- la data di sottoscrizione relativa al contratto di cessione.
La soluzione in questione che viene proposta dalla banca prevede:
- nessun finanziamento (sei tu a sostenere a tue spese il costo dei lavori per poter ottenere il beneficio fiscale)
- la cessione del credito d’imposta a Intesa Sanpaolo a fine lavori
- il pagamento anticipato dell’importo relativo al credito d’imposta maturato e riferito alla spesa sostenuta, senza dover attendere le quote di detrazione annuali previste dalla normativa di riferimento
Cessione condizionata: come funziona? Quanto si può ricevere?
Se il cliente, invece, sceglie la cessione condizionata del credito d’imposta allora avrà la possibilità di cedere i crediti relativi ai lavori che che non ha ancora avviato, ma che comunque sta pianificando di effettuare.
Intesa Sanpaolo stimerà, poi, al cliente la somma relativa all’agevolazione fiscale spettante e consentirà di proseguire con la cessione prima che il credito sia effettivamente maturato.
Anche in questo caso la percentuale di acquisto per la cessione del credito può essere calcolata sulla percentuale dell’agevolazione spettante per gli interventi che si prevede di realizzare. L’importo, in particolare, può variare in base ai seguenti fattori:
- il numero di anni che sono previsti all’interno della disciplina fiscale vigente in materia per quanto riguarda il recupero fiscale del credito;
- la data in cui si verificano le condizioni sospensive che sono previste dal contratto.
In merito a quest’ultimo punto:
“Il contratto è efficace solo se le condizioni sospensive pattuite si avverano entro 31 dicembre 2023, indipendentemente dalla data di conclusione dei lavori e fermo restando il rispetto dei termini di legge previsti per poter usufruire degli specifici bonus fiscali.”
Possono accedere a questa soluzione le persone fisiche, a patto che i crediti d’imposta spettanti abbiano un importo pari o superiore a 50.000 euro.
“Nel caso in cui il valore del contratto di appalto aumenti di più del 5%, con conseguente aumento dell’ammontare del credito d’imposta a esso collegato, la banca può risolvere il contratto di cessione ai sensi dell’art. 1456 c.c. dandone comunicazione scritta al Cedente.
La cessione del credito, come previsto dall’art.121 del Decreto Rilancio, può avvenire anche a Stato Avanzamento Lavori (SAL). I SAL non potranno essere più di due, ciascuno riferito almeno al 30% dell’intervento che si chiuderà con la fine lavori.”
Infine, per quanto riguarda il prezzo, quest’ultimo viene applicato in tutti i casi, ad eccezione della circostanza in cui non si verificano le condizioni sospensive previste dal contratto.
LEGGI ANCHE Piattaforma cessione del credito: la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate