Non solo parole ma atti concreti promette Giorgia Meloni al termine della conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, organizzata a Roma alla Farnesina su iniziativa della premier. Le conclusioni della di questa “grande giornata” saranno infatti inviati al Segretario generale del’Onu in attesa di dare vita a un “comitato direttivo”.
Migranti, Meloni: “Non vogliamo iniziative spot ma un lavoro molto lungo e serio”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto un punto stampa al termine del summit sulle migrazioni andato in scena a Roma per volontà della stessa premier, come da lei stessa annunciato durante l’ultima visita in Tunisia e la firma del Memorandum d’intesa.
“L’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo in Africa, non solamente per l’attenzione che sul piano degli investimenti ha sempre rivolto a questa nazione, ma anche per l’approccio che ha saputo dimostrare. Da quando abbiamo immaginato questa conferenza alla sua realizzazione, oggi c’è da dire che ha superato le nostre aspettative non solamente per la partecipazione straordinaria”, ha esordito Meloni.
Dopo il risultato ottenuto a Cartagine, il summit si proponeva di contrastare il traffico di esseri umani, promuovendo lo sviluppo di un nuovo modello di cooperazione tra Stati.
“Questo è l’inizio di una piattaforma strategica, di una piattaforma inclusiva. Oggi c’erano, come ho detto, molti Paesi, ma molti altri devono essere coinvolti in questo processo. È un lavoro pluriennale per un’azione collettiva, con una serie di obiettivi urgenti per tutti. Combattere la rete dei trafficanti, combattere l’immigrazione illegale è anche il modo migliore e la precondizione per offrire nuove opportunità di immigrazione legale”, osserva la premier.
Meloni: “Continuo a occuparmi anche di Giulio Regeni”
Non c’è stato spazio solo per le conclusioni della Conferenza sulle migrazioni durante il punto stampa di Meloni. Mentre a Bologna l’attivista egiziano graziato e appena rientrato in Italia, Patrik Zaki, teneva una conferenza stampa, la premier è tornata su un altro caso aperto con l’Egitto. Un tasto ancora più dolente del caso Zaky: l’omicidio di Giulio Regeni.
“Non considero la questione Regeni archiviata, continuo a occuparmene come mi sono sempre occupata della vicenda di Patrick Zaki”, assicura la presidente del Consiglio.