L’emergenza caldo che sta colpendo diverse regioni italiane sta mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori, soprattutto quelli esposti a condizioni lavorative estreme come i rider a Palermo: di fronte a questa situazione critica, la Cgil ha sollevato l’importante questione della cassa integrazione come uno strumento essenziale per proteggere i lavoratori in queste circostanze.

Cgil: “Cassa integrazione entro martedì per respingere le ondate di caldo”

La segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, ha lanciato un appello urgente affinché si agisca senza indugi: “Martedì è già tardi: bisogna allargare a tutti i lavoratori e le lavoratrici la cassa integrazione per ondate di calore“. Questo strumento consentirebbe ai lavoratori di fermarsi e non lavorare quando le condizioni climatiche mettono a rischio la loro salute.

La richiesta della Cgil trova eco anche nel segretario generale Maurizio Landini, che sta esercitando pressione sul governo per affrontare il tema del lavoro e ha addirittura evocato la possibilità di uno sciopero generale in autunno contro la legge di bilancio.

Il dramma dei rider di Palermo

La situazione dei rider a Palermo è particolarmente delicata. Nonostante le temperature proibitive, questi lavoratori continuano a svolgere la loro attività, esposti a rischi considerevoli per la salute. L’assenza di dispositivi di sicurezza forniti dalle principali società di food delivery rende la situazione ancora più critica.

Il sindacato denuncia l’inadeguatezza delle risposte finora ottenute da parte delle piattaforme, le quali hanno fornito solo indicazioni superficiali sulla tutela dei lavoratori dalle ondate di calore. La Nidil Cgil ha espresso preoccupazione per la salute e la sicurezza di questi lavoratori, sottolineando la necessità di misure concrete per ridurre i rischi connessi alle condizioni ambientali estreme.

La cassa integrazione diventa quindi una richiesta pressante, un’ancora di salvezza per i lavoratori che si trovano in situazioni di emergenza come questa. Consentirebbe loro di fermarsi in caso di condizioni meteorologiche estreme e garantirebbe una protezione adeguata per la salute e il benessere dei lavoratori coinvolti.