23 luglio 2021. Solo due anni fa il mondo assisteva alla prima edizione della storia delle Olimpiadi rinviata in tempo di pace, a causa dell’emergenza COVID: Tokyo 2020

Apertura di Tokyo 2020: era il 23 luglio 2021

Il 5 maggio 2023 l’organizzazione mondiale della Sanità ha sancito ufficialmente la fine dello stato di emergenza dopo la pandemia che ha martoriato il mondo per 3 anni.
Dopo l’estate della ripresa, ed il lento ritorno alla normalità di questo anno, i giorni del COVID iniziano a sembrare un lontano ricordo. Eppure, sono passati solo un paio di anni dai giorni delle autocertificazioni, dalle file indiane fuori dai supermercati con le mascherine, dai coprifuoco, e soprattutto dallo spaventoso prezzo umano che abbiamo dovuto pagare a causa della pandemia.
Una crisi che ha inevitabilmente colpito anche il mondo dello sport, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista organizzativo. In tutte le discipline sospensioni e cancellazioni sono state l’ordine del giorno. I due episodi più eclatanti restano il rinvio degli Europei di calcio itineranti del 2020, e soprattutto delle Olimpiadi di Tokyo dello stesso anno. A nulla sono servite le continue rassicurazioni del governo giapponese a pochi mesi dalla cerimonia di apertura.Una decisione inevitabile, che ha reso i giochi della XXXII Olimpiade i primi ufficialmente rinviati in tempo di pace. Nel 1920 non bastò la terribile epidemia di influenza spagnola a fermare le Olimpiadi di Anversa. Destino analogo anche per Monaco ’72 ed Atlanta ’96, nonostante i due attentati che hanno portato solamente ad un giorno di rinvio delle gare.
Il 23 luglio 2021 andava quindi in scena la cerimonia di apertura dei giochi Olimpici di Tokyo 2020, mantenendo la nomenclatura precedente anche e soprattutto per motivi di marketing. Nella storia di questa edizione rimane sicuramente l’esclusione della Russia da parte della WADA, l’agenzia mondiale antidoping, dopo l’indagine sul doping di stato. Per l’Italia questa rimane anche un’edizione storica grazie agli incredibili risultati raggiunti dai propri atleti, che con 40 medaglie hanno segnato il nuovo record nazionale fermo a 36 e toccato solo nelle edizioni di Los Angeles ’32 e Roma ’60. L’Italia ha regalato emozioni senza sosta ai propri sostenitori, arrivando a festeggiare almeno una medaglia per ogni giornata di gare dall’inizio della competizione. Un’edizione iniziata con qualche preoccupazione a causa dei risultati della scherma, una delle punte di diamante della nazione, incapace di raggiungere una medaglia d’oro per la prima volta dopo 9 edizioni consecutive. La svolta più inattesa è giunta però dall’atletica leggera, rimasta a secco nei giochi di Rio del 2016 e giunta invece a quota 5 ori nell’edizione 2020.

I ricordi di un’olimpiade speciale


Nel mare di ricordi di quella estate, restano probabilmente negli occhi di tutti i minuti magici che hanno portato al doppio oro nel salto in alto e nei 100 metri.
Il primo a festeggiare è stato Gianmarco Tamberi, che saltando 2.37 metri ha centrato l’oro a pari merito con l’amico/avversario qatariota Mutaz Barshim. Un risultato che ha avuto il sapore di una grande liberazione del saltatore marchigiano, martoriato dagli infortuni che troppo spesso gli avevano impedito di lottare per i traguardi più importanti.
Pochi minuti dopo, è il turno di Marcell Jacobs di scrivere la storia, con la storica vittoria nei 100 metri piani. Una prestazione maiuscola nella finale dell’evento più iconico dei giochi olimpici, poi il commovente abbraccio con Tamberi dopo aver tagliato il traguardo.
Una serie di risultati a tratti sorprendenti e inattesi, giunti a meno di un mese di distanza dalla bellissima vittoria agli Europei di calcio, capaci di segnare quella che è stata l’estate d’oro dello sport italiano. Un’estate che ci ha aiutato sicuramente a voltare pagina dopo tante sofferenze.