Emergenza migranti, Tajani partecipa oggi alla conferenza internazionale su sviluppo emigrazioni organizzata a Roma su iniziativa della premier Giorgia Meloni e per l’occasione rilascia alcune importanti dichiarazioni. Il ministro degli Esteri sostiene che l’Italia vuole affrontare seriamente la questione africana per trovare il prima possibile una soluzione. Il politico precisa poi che gli italiani non saranno “i predatori dell’Africa”.
Emergenza migranti, Tajani: “Ora impegni concreti”
La conferenza sui migranti si svolgerà oggi, domenica 23 luglio 2023, a Roma. Antonio Tajani sarà al fianco della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, la quale guiderà l’evento da lei voluto e organizzato. Il vertice sarà presso il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
E proprio in occasione di tale conferenza, il titolare della Farnesina ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa. Antonio Tajani ha ribadito la volontà del governo italiano di affrontare l’argomento africano tramite iniziative vere e concrete. Ecco le sue dichiarazioni:
Noi vogliamo affrontare la questione africana attraverso una strategia di investimenti ampia, che passi da impegni concreti, guardando con occhio da amico e non da colonizzatore.
Per fare ciò, secondo il ministro degli Esteri, il piano Mattei sarebbe sicuramente un elemento importante. Tuttavia, dall’altra parte, sarebbe necessario anche un piano di finanziamenti che non riguardi solamente l’Italia ma, ha affermato
si allarghi all’Europa, ai paesi del Golfo e magari alla Turchia e agli Stati uniti. Altrimenti non si va lontani.
Tajani ha poi sottolineato che il governo italiano attualmente guidato dalla premier Giorgia Meloni ha come scopo quello di aiutare i Paesi africani, evitando sfruttamenti di vario genere. Il titolare della Farnesina ha continuato la sua intervista al giornale La Stampa in questo modo:
Noi non vogliamo essere predatori dell’Africa. Noi dobbiamo aiutare a creare aziende e un tessuto industriale, anche attraverso delle joint venture, senza sfruttare i Paesi che hanno materie prime. Solo così si può risolvere alla radice il problema migratorio.
Tajani: “Fondamentale salvare vite umane”
Il politico ha proseguito oggi, domenica 23 luglio 2023, affermando che è di fondamentale importanza continuare a salvare delle vite umane. Per farlo sono necessari investimenti volti a far crescere i paesi più poveri dell’Africa.
Nessuno deve morire così. La strategia complessiva di investimenti che stiamo costruendo serve proprio a evitare che accadano queste cose. Si deve investire per far crescere questi paesi e, come diceva Benedetto XVI, per dare il diritto a queste persone di non partire. Di certo non possiamo limitarci alle operazioni di polizia qui come in Nord Africa, perché non risolveranno mai il problema.
Antonio Tajani a questo punto ha affermato che servirebbe un coinvolgimento più ampio:
Un coinvolgimento che guardi alla lotta al cambiamento climatico, alle carestie, ai trafficanti di esseri umani, e che miri allo sviluppo economico e culturale di quei Paesi. Altrimenti, dire che “non devono morire persone in mare o nel deserto” rimane solo propaganda.
Il ruolo di Spagna, Francia e Germania
Il numero uno del ministero degli Esteri ha fatto inoltre riferimento a quello che sta succedendo in Spagna. Oggi, domenica 23 luglio 2023, è giornata di votazioni. Sempre ai microfoni del quotidiano La Stampa, Tajani ha rivelato che in caso di vittoria del Partito Popolare spagnolo, potrebbe arrivare un aiuto concreto in Italia sul fronte delle migrazioni.
La vittoria del Partito Popolare in Spagna potrebbe aiutare sul fronte delle migrazioni, in un’ottica non punitiva ma pragmatica. Con loro si può costruire una maggiore sintonia, anche attraverso gli ottimi rapporti che hanno con Forza Italia e con il Ppe. Il vento in Europa sta cambiando.
Il titolare della Farnesina ha parlato anche della Francia e della Germania. Ha ribadito dei concetti di fatto già espressi non molto tempo fa. Il politico ha concluso così la sua intervista di questa mattina:
È impossibile che si costruisca un’alleanza con Marine Le Pen e con i tedeschi di Alternative Fur Deutschland. Per il Ppe il problema non è la Lega, ma questi due partiti antieuropeisti. Vogliono uscire dall’Euro e dalla Nato: posizioni che per noi sono incompatibili.