Se non è da Nobel poco ci manca. L’architetto Marco Casamonti con il suo studio Archea ha fatto il progetto del Viola Park, il centro sportivo della Fiorentina voluto dal patron Rocco Commisso a Bagno a Ripoli, un comune alle porte di Firenze. E’ un capolavoro autentico, che collega la periferia della città alla la campagna. “Un’architettura nuova che parla un linguaggio antico, fortemente legato al contesto, parte dello stesso paesaggio – ha detto l’archistar al quotidiano La Nazione – . Insomma, il nuovo e l’antico, tradizione e innovazione, che poi erano l’essenza del Rinascimento. Un dettaglio: dal Viola Park si vede anche la Cupola del Brunelleschi”. E’ non è cosa di poco conto: provate a pensare alla fortuna di Nico Gonzales, Jovic e Cabral che per le loro giocate possono ispirarsi a uno dei capolavori dell’arte.
Tradizione e innovazione al Viola Park progettato da Marco Casamonti
L’architetto Casamonti spiega al giornale che l’opera “nasce certamente come impianto sportivo, ma pensato nell’ottica di un contesto urbano che si conclude verso la campagna. Oltretutto il calcio non ha bisogno di grande densità costruttiva: per prima cosa servono campi da calcio, che sono circa un ettaro ciascuno. Quindi 10 campi vogliono dire altrettante aree verdi. Un centro sportivo è pertanto un elemento ottimale per sfumare la pressione dall’abitato alla campagna”. E poi i colori, con tutte le scalature del verde e del marrone, quello degli olivi e dei cipressi che nascono in una terra dove la bellezza ispira ogni azione.
Stefano Bisi