Il caldo record di questi giorni compromette le giuste condizioni per lavorare, mettendo anzi a repentaglio la vita dei lavoratori. Nasce da qui la richiesta del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, di una cassa integrazione apposita per arginare l’emergenza. A margine di un evento alla festa della Fiom-Cgil a Collebeato (Brescia), Landini ha detto:

Il segretario della Cgil Maurizio Landini chiede la cassa integrazione per risparmiare il caldo record ai lavoratori.

Serve subito un provvedimento per dare la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, in tutti i settori, come strumento laddove non ci siano le condizioni per lavorare perché il caldo mette a rischio la vita delle persone. Contemporaneamente, riteniamo che occorra un provvedimento per stabilire anche quale sia la temperatura oltre la quale non si debba lavorare, in modo che non sia un arbitrio.

E ancora:

Nei luoghi di lavoro bisogna determinare le condizioni attraverso pause e tutto ciò che è necessario per evitare quanto sta succedendo in questi giorni, in cui si muore lavorando per il caldo. Questo per noi non è accettabile. Per quanto ci riguarda, l’abbiamo detto al governo: c’è bisogno di intervenire subito con un provvedimento. Non è questo il momento di continuare a discutere per decidere cosa fare perché il caldo c’è adesso e adesso va trattato.

Per Landini bisogna stabilire una temperatura massima. Confindustria parla di smart working.

Sul tema si è espressa ieri anche Confindustria. Il presidente degli Industriali, Carlo Bonomi, ha parlato della necessità di un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come accaduto durante l’emergenza Covid. Tutta sta – la buttiamo lì – a concepire lo smart working per un operaio edile. Per esempio.

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