Dopo il caso Facci in Rai, scoppia il caso Saviano: scontro in Vigilanza Rai. Al centro di tutto un “duello” a colpo di tweet tra lo scrittore napoletano e il leader della Lega Matteo Salvini. Le ultime dichiarazioni di Roberto Saviano, che da novembre sarà titolare di una trasmissione su Rai 3, hanno fatto adirare non solo il vicepremier del Carroccio, ma tutto il centrodestra. Adesso c’è tensione in Vigilanza. Che cosa succederà? Il programma dello scrittore verrà annullato? Scopriamolo subito.

Il caso Saviano e lo scontro in Vigilanza Rai: cosa sta succedendo

Ancora una volta sentiamo parlare di un duro scambio di battute tra Matteo Salvini, attuale numero due della premier Giorgia Meloni e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Roberto Saviano, noto scrittore italiano da anni impiegato nel racconto, nel contrasto e nella lotta alle associazioni di stampo mafioso.

Dal mese di novembre Roberto Saviano è a capo di un programma su Rai 3. Ed è proprio su questo programma che si incentra lo scontro di cui stiamo parlando. Il caso dello scrittore e presentatore viene paragonato a quello dell’editorialista del giornale Libero, Filippo Facci. Il programma di quest’ultimo giornalista, a seguito di alcune sue dichiarazioni molto forti che hanno fatto discutere, è stato sospeso.

Per Saviano dunque si chiede lo stesso atteggiamento. Lo stesso criterio adottato per Facci dovrebbe essere adottato, secondo molti, anche per lo scrittore napoletano, alla luce dei recenti avvenimenti. Ma che cosa è successo? Ve lo spieghiamo subito. Prima però vi anticipiamo che Forza Italia ha già depositato un’interrogazione in commissione Vigilanza, mentre Matteo Salvini ha annunciato una querela.

Scontro Saviano-Salvini su Twitter

Tutto è partito lo scorso giovedì quando Roberto Saviano Twitter ha attaccato il leader della Lega per il modo in cui egli aveva reagito alla candidatura alle elezioni europee del 2024 di Carola Rackete. In particolare il segretario del Carroccio aveva scritto:

Dallo sperone alle motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura con la sinistra è un attimo. Auguri, viva la democrazia!

Dunque, a questo punto lo scrittore ha replicato al post di Salvini e lo ha definito “ministro della Mala Vita”. Ecco il commento di Roberto Saviano:

Salvini mente come respira. Ministro della Mala Vita. [.,.] Carola Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha reagito nel rispetto della vita umana mentre lui […] è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento, bande parlamentari che sono la forza delle sue menzogne.

Subito c’è stata la reazione del ministro e di tutto il centrodestra. Non era mancata la replica di Matteo Salvini a Saviano:

Per il Signor Saviano io sarei il “ministro della Mala Vita”… Altro insulto e altro odio? Altra querela.

Ma i tweet non si sono fermati di certo qui. Roberto Saviano ha ricordato la figura fatta dal leader della Lega riguardo al caso di Feliciana Chimenti, la donna morta dopo il parto per un tumore. Lo scrittore ha inoltre accusato il ministro di aver diffuso delle fake news solo per raccogliere consensi e avere qualche like.

Lo sciacallaggio sui social è un fenomeno radicato con cui fare i conti, genera o acuisce sofferenze. Quando lo sciacallo è un ministro, tutto diventa ancora più intollerabile.

La reazione del centrodestra (compatto)

A questo punto la Lega ha presentato la richiesta di allontanare Roberto Saviano dalla televisione pubblica. Ad avanzarla è stato Giorgio Maria Bergesio, capogruppo del Carroccio in Vigilanza Rai.

La figura di Saviano è di certo incompatibile con la tv pubblica: o a Saviano è tutto permesso?

Sempre dal centrodestra è arrivata poi la notizia dell’interrogazione in Vigilanza presentata da Forza Italia. Il partito guidato ora da Antonio Tajani si è fatto alcune domande a proposito della figura di Saviano. Ha dunque appoggiato e mostrato solidarietà nei confronti di Matteo Salvini e del suo partito. Ecco le dichiarazioni di FI:

Ci chiediamo se Saviano goda di una sorta di impunità, a differenza di altre persone, che gli consente di offendere le persone e di poter svolgere una funzione importante di conduzione di programmi del servizio pubblico.

Infine voi a farsi avanti è stato anche Fratelli d’Italia:

Saviano è incompatibile con la tv pubblica. Le parole di Saviano contro il governo vanno ben oltre la critica. Si tratta di insulti con parole inaccettabili nel merito e nei toni.

Cosa deciderà la Rai?

In tutto questo la domanda che sorge spontanea è una sola: adesso cosa succede? Mentre l’Italia intera rimane in attesa di capire se lo scrittore verrà allontanato dalla Rai e il suo programma verrà cancellato, è bene precisare che per il momento tutto tace. Per ora infatti dai vertici non è arrivata nessuna dichiarazione ufficiale.

Certo, ricordiamo che quando era scoppiato il caso Facci, l’ad Roberto Sergio aveva detto che non avrebbe deciso nulla sull’onda delle polemiche. Dunque il fatto che anche il caso Saviano abbia scatenato così tanti commenti e reazioni pubbliche non inciderà sulla scelta finale.

Il quadro è comunque molto chiaro: da una parte tutto il centrodestra compatto chiede la sospensione del programma di Saviano, dall’altra non è stata presa nessuna decisione. O almeno per il momento. Non sarà una scelta facile. Inoltre, senza dubbio, l’annullamento o meno della trasmissione comporterà delle conseguenze, nel bene o nel male.

Dobbiamo aspettare per avere una risposta a questo dubbio. Con ogni probabilità, tutto si deciderà il prossimo martedì, il 25 luglio 2023. In questa giornata infatti è previsto l’ultimo Cda della società prima della pausa estiva. Solamente allora potremmo avere un quadro più chiaro.