“E’ stata un’esperienza terrorizzante”. La rapina subita rischia di lasciare in Gigio Donnarumma e la sua fidanzata lunghi strascichi. E’ stato davvero un brutto choc, un episodio bruttissimo, un’esperienza traumatica quella che hanno vissuto il portiere del PSG e la sua fidanzata, Alessia Elefante nella notte, tra il 20 e il 21 luglio, scorsi. Lui legato, tenuto sotto controllo e a quanto pare colpito alla testa. Lei portata in giro per l’appartamento per avere indicazione su dove prendere gli oggetti preziosi. A quanto pare erano quattro i rapinatori che due notti fa sono entrati in casa dell’ex portiere del Milan, a Parigi, poco prima delle tre di notte notte. E secondo quanto risulta dalle prime indagini, pare per entrare indisturbati, avrebbero anche aggredito il custode del palazzo che si trova in avenue Montaigne. La banda ha fatto irruzione nella casa del calciatore 24enne con la certezza di trovare quello che cercava e alla fine ha portato via oggetti di valore per circa 500 mila euro.

Donnarumma il racconto della notte della rapina: “Avevo paura per Alessia, è stato terrorizzante”

A raccontare qualche particolare, a poche ore di distanza dall’accaduto, è stato proprio Gigio Donnarumma – intercettato da Libero – che ha provato a ricostruire quanto è successo in quei lunghissimi minuti, senza nascondere la paura che ancora prova nel rivivere quanto successo. “La cosa principale a cui pensavo, la paura più grande era che potessero fare del male ad Alessia (la fidanzata), loro la portavano in giro per farsi dire dove stessero gli oggetti preziosi mentre io ero legato e non potevo fare nulla per proteggerla”. Tutto è successo due notti fa, mentre la coppia dormiva nella loro abitazione di Parigi, a pochi passi dalla casa del Presidente Macron. “Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare”, ha detto il portiere 24enne di Castellamare. Donnarumma non può raccontare troppi particolari, come ha spiegato, ma bastano le parole con cui descrive quelle ore di terrore per capire cosa possano aver provato lui e la sua compagna. Io sono stato immobilizzato – ha detto Gigio – e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso”.

Indagini in corso per risalire ai colpevoli

La paura è stata tantissima – ha raccontato ancora l’ex milanista – ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Sono stati attimi veramente concitati e di profondo terrore”

Poi a conferma del fatto che le autorità stanno cercando di risalire ai colpevoli ha spiegato: “Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso”. Subito dopo essersi riusciti a liberarsi, i due ragazzi sono scappati in un hotel, anche per dare modo alla polizia di fare i rilievi necessari per avviare le indagini. “Abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel”. Tutto questo è successo a notte fonda. Erano poco prima delle tre quando c’è stata l’incursione e a notte piena, dopo aver chiamato i soccorsi, Donnarumma e la Elefante si sono spostati in albergo, anche per non rimanere nella casa dopo la grande paura. Il portiere, ora in forza al Paris Saint-Germain, è stato legato e fatto mettere in ginocchio impedendogli di muoversi. E sarebbe stato colpito in testa perché avrebbe tentato di reagire.  “La paura è stata tantissima – ha raccontato ancora l’ex milanista – ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Sono stati attimi veramente concitati e di profondo terrore”. Donnarumma dovrebbe partire oggi con il PsG per una tournée giapponese.