Aperti a Roma, sul palco del Monk, gli “Stati generali del Socialismo“, appuntamento del fine settimana organizzato dal Psi per ragionare intorno alle prospettive delle forze di centrosinistra. Come ha spiegato Enzo Maraio, segretario del partito:

Non sarà un revival del “come eravamo“, piuttosto vogliamo gettare le fondamenta del come saremo. L’avvio di un cammino nuovo che entro il 2027 ci dovrà riportare a essere centrali nella sinistra italiana e nel Paese. Non abbiamo tempo da perdere e tentativi infiniti da mettere in campo.

Vanno in scena a Roma gli Stati Generali del Socialismo. Il Psi apre alle altre forze del centrosinistra e pensa alle prossime Europee.

Ad aprire l’evento, il saluto del premier spagnolo e presidente dell’Internazionale Socialista, Pedro Sanchez. E quando sale sul palco Maraio partono anche le bacchettate, visto che nella costruzione di quel futuro di cui parla ci sono già due esclusi, inizialmente invitati:

Registriamo l’assenza di Renzi e Calenda che si confermano scarsamente interessati al dialogo con un partito storico come il nostro. Peggio per loro.

Il Psi lavora sulle alleanze, ma deve fare i conti col suo passato. Maraio usa metafore calcistiche.

Certo è che, sulle alleanze, i nuovi socialisti dovranno ancora lavorare:

Non è tempo di discutere sull’argomento, un errore che abbiamo commesso sempre noi socialisti nel recente passato. È tempo di parlare meno degli altri e più di noi stessi, di quello che siamo e vogliamo fare. Abbiamo un anno per lavorare sulle nostre proposte. In Europa c’è il rischio di un’avanzata della destra estrema. La posta in gioco è molto alta.

Al di là dell’orgoglio, del selfie che Maraio scatta dicendo “Siamo tanti, vivi, vegeti e socialisti”, il Psi è anche un partito che deve fare i conti col passato:

A Claudio Martelli, a Rino Formica e agli altri riserveremo sempre una standing ovation esattamente come un interista farebbe con Matthaus, un romanista con Totti, un laziale con Chinaglia, un milanista con Van Basten o un napoletano con Maradona. Ma nessuno di noi si sognerebbe di rivedere oggi in campo questi grandi calciatori, perché andrebbero incontro a enormi difficoltà. Il mondo cambia e i tempi sono fattori determinanti.

Schlein (Pd), Tabacci (Cd) e Fratoianni (AVS) rispondono subito positivamente.

Quanto agli esponenti degli altri partiti, la prima disponibilità arriva dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, in collegamento video:

Darò il mio contributo e confermo la piena disponibilità al confronto anche con le altre forze di opposizione su una visione condivisa del Paese per preparare le nuove sfide. Non indugiamo. Ci sono stati momenti difficili nelle nostre relazioni, ma è ferma intenzione aprire una relazione nuova.

E se il presidente del Centro Democratico, Bruno Tabacci, invita a “lavorare insieme con il senso della prospettiva”, il segretario dell’Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni dice:

Abbiamo molto bisogno di ricostruire tra noi una relazione stabile. Abbiamo molto bisogno della cultura socialista, perché la destra che abbiamo di fronte non è affatto una accozzaglia improvvisata. La costruzione di un programma comune è il punto di partenza.

E, a margine, Fratoianni ribadisce:

L’evento è importante anche in vista dell’appuntamento delle Europee, perché è del tutto evidente che la destra italiana, ma anche quella europea, cerca di replicare in Europa uno schema politico come quello italiano. Occorre impedirlo, ed è utile che le culture politiche di sinistra, del socialismo, dell’ambientalismo si unisca, parlino per evitare che questo accada.

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