Notte di fuoco per la città ucraina di Odessa: fino ad ora risparmiata dalla guerra come conseguenza dell’accordo sul grano, è stato negli ultimi giorni oggetto di una pesante rappresaglia in forma di attacco missilistico. Impenna il prezzo del cereale. Mosca ha scatenato intensi attacchi con droni e missili, danneggiando infrastrutture portuali critiche nel sud dell’Ucraina, tra cui terminali per il grano e il petrolio, e ferendo almeno 12 persone.

Bombardamento russo a Odessa, Ucraina: “Distrutte nella guerra oltre 60.000 tonnellate di grano”

Il bombardamento ha paralizzato parti significative di Odessa e della vicina Chornomorsk, e ha distrutto 60.000 tonnellate di grano, secondo il Ministero dell’Agricoltura ucraino.

L’attacco è stato portato a termine pochi giorni dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di non rinnovare l’adesione della Russia agli accordi del Mar Nero, che dall’estate del 2022 ha consentito il transito in sicurezza dei cereali ucraini verso i paesi dell’Africa e del Medio Oriente. La decisione era stata annunciata all’indomani dell’attentato ucraino al ponte di Kerch, un’infrastruttura strategica inaugurata nel 2018 per collegare la Russia alla penisola di Crimea, annessa illegalmente dal Cremlino nel 2014.

Il presidente Putin ha espresso la disponibilità della Russia a rientrare nell’accordo se l’Occidente offrisse alle banche russe coinvolte nel servizio dei pagamenti per le esportazioni agricole del Paese un accesso immediato al sistema di pagamento SWIFT. Ha inoltre elencato altre richieste, tra cui l’abolizione delle restrizioni assicurative e di spedizione che colpiscono le esportazioni agricole russe e la ripresa dell’esportazione di ammoniaca da Mosca a Odesa attraverso un gasdotto, una cui sezione è stata fatta esplodere il mese scorso.

Il botta e risposta tra Mosca e Kiev: dal ministro della difesa russo e quello dell’agricoltura ucraino

Il Ministero della Difesa russo ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Mosca ha dichiarato le acque internazionali nelle zone nord-occidentali e sud-orientali del Mar Nero “temporaneamente pericolose” per la navigazione. Ciò fa seguito all’impegno dell’Ucraina di continuare le spedizioni di grano nonostante il ritiro della Russia dall’accordo. Il ministero ha avvertito che a partire dalla mezzanotte considererà qualsiasi nave in arrivo come carica di materiale militare.

Il ministro dell’Agricoltura ucraino ha avvertito che se l’Ucraina non può esportare cibo, la popolazione dei Paesi più poveri rischia di soffrire la fame. L’aumento del prezzo del grano avrà un impatto significativo sui prezzi degli alimenti come farina, cereali e carne.

I mercati globali hanno reagito con nervosismo agli attacchi a Odessa, uno snodo chiave per l’esportazione dei cereali, e i prezzi del grano sono aumentati di oltre il 2,5% martedì e di quasi l‘8% mercoledì. Questo evento mette in evidenza l’instabilità e l’incertezza che l’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina può causare sui mercati internazionali.

La comunità internazionale ha condannato l’attacco russo e ha espresso preoccupazione per le conseguenze sulla sicurezza alimentare globale. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha sottolineato che ogni bomba russa colpisce anche i più poveri del mondo, privando il mondo di ogni speranza di grano ucraino.