Aree crisi industriale complessa: con la pubblicazione del messaggio n. 2721 del 19 luglio 2023 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha comunicato la proroga relativa all’integrazione salariale straordinaria (CIGS) e alla mobilità in deroga, fornendo anche le istruzioni contabili a tal proposito.
Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, e dalla Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali, fa riferimento alle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 1, comma 325, della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023).
Aree crisi industriale complessa: il Ministero del Lavoro proroga l’integrazione salariale straordinaria e la mobilità in deroga, ecco la divisione delle risorse tra le Regioni
La normativa che abbiamo citato sul finire del precedente paragrafo ha stanziato altre risorse economiche sul Fondo sociale per occupazione e formazione, il quale viene disciplinato dall’art. 18, comma 1, lett. a), del decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 28 gennaio 2009.
L’aumento delle risorse finanziarie che è stato previsto per quanto riguarda l’anno 2023 è di importo pari a 70 milioni di euro ed è stato deciso con l’obiettivo di:
- completare i piani di recupero occupazionale previsti dall’art. 44, comma 11 bis, del decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015;
- perseguire le finalità che sono previste all’interno dell’art. 53 ter del decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 96 del 21 giugno 2017.
In base a quanto previsto dall’art. 1, comma 289, della legge n. 178 del 30 dicembre 2020, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che:
“Al fine di semplificare in un’unica disposizione di carattere generale tutti gli interventi susseguitisi nel tempo che fanno riferimento all’articolo 44, comma 11-bis, del decreto legislativo n. 148/2015, pur in assenza di una proroga specifica delle singole misure, è consentito l’utilizzo delle risorse stanziate per tutti gli interventi che traggono origine dal medesimo articolo.”
Queste disposizioni hanno gettato le basi per arrivare alla proroga e al rifinanziamento per quanto riguarda l’anno 2023 di:
- integrazione salariale straordinaria (CIGS);
- mobilità in deroga.
A tal proposito, per quanto riguarda strettamente quest’ultima misura prorogata per l’anno in corso, l’INPS specifica che:
“La normativa in materia di trattamenti di mobilità prevede che a ogni singolo lavoratore può essere concesso un periodo massimo di dodici mesi di mobilità in deroga, purché risulti beneficiario di un trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, a condizione che ai medesimi lavoratori siano contestualmente applicate le misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale da comunicare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Pertanto, dal suddetto quadro normativo emerge che a un lavoratore già beneficiario di un trattamento di mobilità in deroga/ordinaria, possano essere concessi ulteriori 12 mesi, fermo restando il requisito della continuità.”
Queste proroghe hanno fatto evidenziare una necessità per le Regioni di disporre un maggiore quantitativo di risorse economiche al fine di poter gestire al meglio le misure previste per il 2023.
Infatti, attraverso la pubblicazione dell’Allegato n. 1 all’interno del decreto n. 3 del 31 marzo 2023 da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), le risorse da 70 milioni di euro per l’anno in corso saranno ripartite nel seguente modo:
- Abruzzo € 2.239.197,75;
- Campania € 10.391.221,44;
- Lazio € 19.207.318,82;
- Molise € 6.717.593,25;
- Puglia € 6.717.593,25;
- Sardegna € 9.052.691,22;
- Sicilia € 4.478.395,50;
- Toscana € 8.956.791,01;
- Umbria € 2.239.197,75;
- Totale € 70.000.000,00.
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