Saldo e stralcio: durante il corso di una visita presso lo stabilimento Mermec-Ferrosud di Matera, il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini ha espresso delle perplessità in merito alla strada che il Governo sta prendendo per quanto riguarda la pace fiscale.
A tal proposito, a margine dell’incontro, Salvini ha spiegato che:
“Una grande e definitiva pace fiscale tra fisco e contribuenti è fondamentale, per liberare milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle entrate.
Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.
Qualche giorno dopo il vicepremier ha approfondito la questione relativa all’esigenza di una nuova pace fiscale , riportando in auge il punto 4 “Per un Fisco equo” dell’Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra, il quale proponeva una nuova “Pace fiscale” ed un nuovo “Saldo e stralcio“, proponendo un accordo tra i cittadini e lo stato per arrivare ad una soluzione dei debiti pendenti.
Riguardo questa proposta sono arrivate critiche da parte dell’opposizione, ma non solo. Nello specifico, la responsabile del Lavoro del Partito Democratico (PD), Maria Cecilia Guerra, specifica che “quando è legittima l’evasione non si arresta mai“.
Si sono accodati anche il presidente dei senatori del PD, Francesco Boccia, il quale esprime le sue perplessità riguardo l’operato del vicepremier e della destra, che, a suo avviso, “inneggiano all’evasione“, e il leader di Azione Carlo Calenda, il quale definisce la situazione come “un continuo carosello di rumori fastidiosi“.
Angelo Bonelli di Avs: “Fanno la guerra ai poveri e premiano gli evasori“; il segretario di Si Nicola Fratoianni: “È incredibile che i ministri facciano a gara a lisciare il pelo ai furbi“. Mentre, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte attacca:
“Sono messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo.
Meloni e la sua cricca si stanno dimostrando incapaci di fronteggiare il carovita e cercano capri espiatori”.
I parere contrastanti riguardo la proposta di Matteo Salvini, però, non si limitano alle forze di opposizione, ma sono giunte anche da parte del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, il quale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni all’ANSA:
“Personalmente ragiono sull’esistente, che sono oggi la delega fiscale e la rottamazione che deve fare il suo corso, le istanze sono state presentate entro il 30 giugno, l’Agenzia delle entrate deve entro settembre mandare la proposta e poi si devono fare i pagamenti”.
Queste parole, probabilmente, derivano proprio dal fatto che nella Legge di Bilancio 2023 le forze di maggioranza hanno lavorato molto per arrivare alla rottamazione quater e allo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro.
Saldo e stralcio: che cos’è, come funziona, soggetti beneficiari
Ma che cos’è e come funziona il saldo stralcio che è stato citato dal vicepresidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini?
Il saldo e stralcio è stato introdotto dalle disposizioni che sono contenute all’interno della legge n. 145 del 2018 e prevede una riduzione degli importi che devono essere versati da parte dei contribuenti che si trovano in una grave e comprovata difficoltà economica per quanto riguarda il pagamento delle cartelle esattoriali al Fisco.
Ecco qui di seguito che cosa prevede e come funziona questa misura:
“Il “Saldo e stralcio” riguarda solo le persone fisiche ed è riferito esclusivamente ad alcune tipologie di debiti affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevede anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.”
Possono beneficiare delle agevolazioni previste tutte le persone fisiche che hanno un reddito ISEE pari o inferiore a 20.000 euro o per i quali risulta già presentata la procedura di liquidazione prevista dall’art. 14 tre della legge n. 3 del 27 gennaio 2012.
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