Il presidente Alberto Zangrillo, intervenuto in conferenza stampa direttamente dal ritiro di Moena, ha fatto il punto sulla prossima stagione e sul mercato, smorzando gli entusiasmi sull’arrivo di Mateo Retegui al Genoa. Non si sbilancia il patron, nonostante nei giorni scorsi l’attaccante classe ’99 del Tigre sembrava ad un passo dal club di Genova. Zangrillo preferisce non parlare del centravanti azzurro e focalizzare l’attenzione sulle certezze: il messaggio è stato chiaro, il profilo dell’argentino naturalizzato italiano fa gola ai rossoblù, ma non sembra esserci una trattativa in dirittura d’arrivo, almeno stando alle parole odierne del presidente.

Retegui al Genoa? Zangrillo smentisce la chiusura dell’affare

Il Genoa è appena tornato in Serie A e l’obiettivo dichiarato per la prossima stagione, che ormai è alle porte, è quello di rimanerci. La squadra, sotto la guida di mister Gilardino, ha iniziato la preparazione estiva ormai dallo scorso 10 luglio e si gode gli ultimi giorni in Val di Fassa. Alberto Zangrillo, il presidente del Genoa, arrivato a Moena nella serata di ieri, ha parlato in conferenza stampa facendo anche un punto di mercato. I rossoblù, che ottenuto la promozione arrivando al secondo posto nel campionato di Serie B, stanno puntellando la rosa per garantire al tecnico di avere una squadra competitiva. Il salto di qualità è importante, e non si può lasciare nulla al caso.

Giovani di prospettiva ma anche calciatori esperti e profili importanti. Tanti sono i nomi che negli ultimi giorni circolano intorno al Grifone. Su tutti, quello che sembrava essere a un passo, è Mateo Retegui. Ventiquattro anni e parecchio carattere, il calciatore argentino naturalizzato italiano, attaccante del Tigre è in prestito dal Boca Juniors, e ha già vestito la maglia della nazionale italiana. La particolarità è proprio questa: è uno dei quattro calciatori italiani a cui Mancini ha consentito di esordire con la Nazionale maggiore, senza aver mai giocato neanche un minuto in Serie A.

Le dichiarazioni di Zangrillo

L’operazione sembrava già chiusa, tanto che nelle scorse ore addirittura si era ipotizzato l’arrivo in città con le relative visite mediche di rito prima della firma sul contratto già in questo weekend. L’attaccante, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato pronto già da domenica a diventare un nuovo calciatore del Genoa. In conferenza stampa, a Moena, il presidente Zanrgillo però si è soffermato su Mateo Retegui senza chiudere la porta ma prendendo coscienza della situazione allo stato attuale. Probabilmente in trattative simili la prudenza non è mai troppa.

In Argentina dicono che è fatta? Non è assolutamente così dobbiamo essere aderenti e fedeli alla realtà. Retegui è un giocatore del Tigre – ha spiegato il numero uno dei rossoblù – dobbiamo avere massimo rispetto della società di appartenenza e del giocatore. È un calciatore di grandissimo interesse e per noi sarebbe un risultato straordinario, ma le cose si annunciano quando c’è qualcosa di reale e obiettivo che al momento non c’è. Dopo la promozione in Serie A avevo fatto una sorta di appello – ha continuato il presidente del Grifone – e avevo chiesto di essere molto maturi ed equilibrati. Questo è un momento in cui dobbiamo esserlo. Ho parlato di rispetto e lo dobbiamo avere per i ragazzi della squadra, per mister Gilardino e per tutto lo staff. Dai magazzinieri ai ragazzi in campo che stanno facendo un lavoro pesante e qui hanno fatto un bellissimo ritiro” ha concluso Zangrillo.

La trattativa per Retegui

Ancora due giorni di lavoro e poi il Genoa lascerà Moena. Il 23 si chiuderà il ritiro estivo e piano piano la squadra si avvicinerà all’inizio del campionato. Con o senza Retegui, al momento qualche dubbio resta. La società avrebbe già in tasca l’accordo con il giocatore al quale avrebbe offerto un contratto quinquennale, a poco meno di 2 milioni di euro netti a stagione. Nelle ultime ore la dirigenza rossoblù avrebbe trovato anche l’intesa con il Tigre, club in cui ha militato fino a ieri El Chapita e che nelle scorse ore lo aveva a sua volta riscattato dal Boca Juniors. Ma dopo le dichiarazioni del presidente Zangrillo, il condizionale resta d’obbligo.