Dopo lo stop all’accordo del Mar Nero, la Russia studia nuove rotte per le forniture di grano. Tali forniture interesseranno soprattutto i Paesi africani, che riceveranno “garanzie” in occasione del vertice tra Russia e Africa, in programma a San Pietroburgo a fine luglio.
A comunicarlo è il viceministro degli Esteri russo Sergey Vershinin, citato da Tass. Vershinin ha annunciato che le promesse di sostituire il grano ucraino “saranno mantenute”. Ai Paesi dell’Africa verranno recapitate consegne gratuite di cereali.
La partita del conflitto, insomma, potrebbe spostarsi sempre più dal campo di battaglia sul piano economico. Anche il Financial Times è convinto che la Russia abbia “un piano per rifornire l’Africa di grano e tagliare fuori l’Ucraina dai mercati globali”. Il quotidiano britannico cita tre fonti a supporto della propria tesi.
Secondo il media economico-finanziario, Vladimir Putin avrebbe proposto al Qatar di pagare Mosca per spedire il suo grano in Turchia. Sarebbe quest’ultima a distribuire poi la materia prima ai “Paesi bisognosi”. Per il momento, le fonti sottolineano che né il Qatar né la Turchia hanno accettato l’idea.
Nuove rotte forniture grano, Coldiretti: “Russia bombarda concorrenza”
Le bombe su Odessa, che colpiscono anche i terminal di grano ucraino, “distruggono la concorrenza”, con la Russia che punta ad esportare più di 45 milioni di tonnellate di grano. Lo rivela la Coldiretti nell’enfatizzare i risultati dello stop all’accordo per il transito del grano ucraino nel Mar Nero.
Principali destinatarie delle esportazioni di Mosca, sottolinea l’associazione italiana, sono il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Asia centrale. Se la Russia ha registrato “un nuovo raccolto record di 153-155 milioni di tonnellate di cereali”, l’Ucraina non se la passa certo così bene.
Nella nazione storicamente considerata come il granaio d’Europa, infatti, la produzione di grano dovrebbe registrare, nel 2023/24, un notevole calo. Le cause sono chiaramente legate alla guerra con la Russia. Il raccolto, secondo la Coldiretti, dovrebbe attestarsi a quota 17,5 milioni di tonnellate: un primato negativo da oltre un decennio.