I sindaci della provincia di Ferrara contro i massicci arrivi di migranti nel circondario. Dopo che il prefetto ferrarese Rinaldo Argentieri aveva chiesto ai primi cittadini locali la loro collaborazione con 60 appartamenti da 5 posti ciascuno, le autorità stanno sventolando bandiera bianca una dopo l’altra.

Sia dal centrosinistra che dal centrodestra fanno sapere di non essere pronti a gestire i migranti. Tra i primi a denunciare le loro forti difficoltà i comuni di Cento e Comacchio. Il sindaco di quest’ultima, Pierluigi Negri, è categorico.

Non se ne parla proprio.

Un “no” deciso arriva anche dal primo cittadino di Bondeno, rappresentante della Lega, ma anche dai sindaci di Ostellato e Goro, di centrosinistra. Indistintamente, dunque, dal colore politico: i sindaci alzano un muro contro il prefetto e il governo.

Sindaci della provincia di Ferrara allontano nuovi arrivi di migranti: “Appartamenti occupati dagli ucraini”

Simone Saletti, a capo del governo del comune di Bondeno, si difende spiegando di non avere appartamenti vuoti per i migranti.

Quelli che avevamo sono occupati dagli Ucraini scappati dalla guerra, stiamo ancora affrontando il fardello della ricostruzione post-sisma. Solo in questi giorni è arrivata la prima parte dei soldi per l’ondata del maltempo dell’agosto dello scorso anno. Siamo stremati.

Una versione confermata da Negri, alla guida di Comacchio.

Siamo nel pieno della stagione turistica, alle prese con l’emergenza del granchio blu. Non riusciamo ad affrontare anche questa emergenza.

Edoardo Accorsi è a capo di un’amministrazione di centrosinistra a Cento, un comune di 35mila abitanti, “sempre in prima fila per dare accoglienza a chi ne ha diritto”.

L’abbiamo fatto e lo stiamo facendo con le famiglie fuggite al conflitto in Ucraina. Ma adesso siamo in forte difficoltà, non abbiamo a disposizione alloggi pubblici. E se succedono problemi poi la colpa è nostra, dei sindaci, di chi vive sul territorio.

Maria Bugnoli, centrosinistra, è la prima sindaca donna eletta a Goro.

Qui non abbiamo spazi pubblici, gli unici sono la biblioteca e il teatrino. Non possiamo certo dare quelli.

Stesso discorso per Elena Rossi che, a Ostellato, guida un governo di centrosinistra.

Siamo un centro piccolo, qui zero alloggi.

Una situazione che, dunque, sembra non avere spiragli di trattativa. In un simile contesto decisivo potrebbe rivelarsi l’apporto degli organismi umanitari. Il direttore della Caritas, arcidiocesi di Ferrara, Paolo Falaguasta, è riuscito a rimediare uno spazio per accogliere tra le 10 e le 15 famiglie.