Dopo aver picchiato un capotreno fino a mandarlo in ospedale, sono partiti come se nulla fosse da Roma per la loro vacanza a Tenerife. Protagonisti sei ragazzi italiani, rintracciati polizia di frontiera aerea prima del decollo del loro volo.

A ricostruire la vicenda è il sindacato Fit Cisl: l’aggressione si è verificata sul treno Leonardo, che dalla stazione Termini conduce a Fiumicino. Tutto è cominciato ieri, giovedì 20 luglio, intorno alle 18, mentre il capotreno era impegnato in un controllo del biglietto di routine. Alla richiesta di esibire il titolo di viaggio i giovani, che ne erano sprovvisti, hanno dato il via ad una discussione.

Presto dalle parole si è passati alle mani, con il branco che ha inveito contro il malcapitato a suon di calci e pugni. È stato necessario l’intervento del macchinista, che ha tratto in salvo il collega portandolo nella sua cabina. Una volta allertate le autorità, Polfer e Polaria si sono messe subito alla ricerca dei ragazzi.

Capotreno picchiato a Roma, i ragazzi identificati all’imbarco per Tenerife

Inizialmente, una volta che il convoglio è giunto a Fiumicino, il gruppo si era dileguato in fretta e furia. Ma poi la polizia di frontiera aerea ha identificato gli aggressori all’imbarco alla volta della loro destinazione, Tenerife.

Dopo l’identificazione i giovani sono riusciti lo stesso a partire per la loro meta estiva. Una vera e proprio beffa, ma i sei non resteranno certo impuniti. Al loro ritorno, infatti, avranno pare per i loro denti: il capotreno li ha riconosciuti dal suo lettino di ospedale.

Recatosi al pronto soccorso il 46enne è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Ha riportato ferite allo zigomo e sul volto. Gli inquirenti stanno esaminando le telecamere di videosorveglianza interne al treno, con l’obiettivo di ricostruire con più chiarezza l’accaduto.

Non si tratta certo della prima aggressione ai danni degli addetti ai lavori sui treni in zona stazione Termini. Lo scorso 13 luglio, in coincidenza con lo sciopero nazionale del personale, una giovane capotreno di 20 anni era stata aggredita. Per ragazza trenta giorni di prognosi, mentre l’aggressore non è ancora stato identificato.

Fabio Bonavigo, responsabile del dipartimento Attività Ferroviarie e Servizi della Fit-Cisl del Lazio, parla di “gesti inconcepibili”.

Il lavoratore, che si è difeso, aveva semplicemente sollecitato i passeggeri a regolarizzare il titolo di viaggio, ed è dovuto invece andare in ospedale. Va fatto tutto il possibile per evitare derive indegne e per fare in modo che le persone non debbano andare a lavorare temendo per la propria incolumità.

Se ne riparlerà il prossimo 31 luglio, data in cui il sindacato ha ottenuto un incontro con la direzione regionale Lazio di Trenitalia. Un’occasione per fare in modo che “nulla resti intentato”.