Novità sui concorsi pubblici degli enti territoriali: si va verso lo sblocco delle graduatorie con il via anche al tetto del 20 per cento degli idonei, soprattutto nelle procedure di selezione nella scuola e nella sanità. La novità è contenuta in un emendamento presentato da Roberto Pella, esponente di Forza Italia e vice presidente vicario dell’Anci, al decreto legge numero 73 del 2023, conosciuto come decreto Pa bis, atteso alla conversione in legge nella prossima settimana alla Camera.

Le nuove procedure delle assunzioni nella Pubblica amministrazione da concorsi pubblici e scorrimento delle graduatorie, arrivano al termine di un intenso confronto tra il Parlamento, il ministero della Pubblica amministrazione, l’Anci e gli enti locali. Il provvedimento dovrebbe trovare applicazione con molta probabilità.

Concorsi pubblici enti territoriali, si va verso lo sblocco delle graduatorie: via il tetto idonei del 20% per scuola e sanità

Concorsi pubblici, è in arrivo il correttivo dello sblocco delle graduatorie e dell’eliminazione del tetto del 20 per cento degli idonei nei posti soprattutto della scuola e della sanità. Nel dettaglio, il limite del 20 per cento dovrà essere eliminato per gli idonei ai concorsi al fine di reclutare il personale sanitario, scolastico, educativo – compresi i dipendenti comunali e delle unioni dei Comuni, impiegato nei servizi educativi e scolastici – e dei ricercatori.

Ulteriore eliminazione del tetto del 20 per cento riguarda anche i professori universitari e i magistrati, ovvero il personale in regime di diritto pubblico. Con l’eliminazione di questo limite, viene meno il vincolo posto nei bandi di concorso degli enti locali, delle province e delle Regioni, nonché degli enti e agenzie controllati e partecipati dalle amministrazioni territoriali. Per i concorsi con limite di posti entro i 20 posti e per le assunzioni a termine, il vincolo verrà meno quando si tratterà di scorrere gli elenchi delle graduatorie per la presenza di vincitori al concorso che rinuncino al posto oppure diano le proprie dimissioni entro i primi 6 mesi.

Bandi Pubblica amministrazione, le novità in arrivo su assunzioni e procedure concorsuali 2023

Il nuovo provvedimento arriva proprio nel momento in cui, poco più di un mese fa, il decreto legge numero 44 del 2023 (Decreto per il rafforzamento amministrativo del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr), pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 giugno, rilanciava il limite del 20 per cento dei posti successivi all’ultimo per quantificare le graduatorie utili dei candidati idonei.

In questo scenario, per un concorso di due soli posti e una graduatoria di merito di dodici idonei, i candidati che possono aspirare al subentro sono un paio. L’intendo del nuovo provvedimento in arrivo con il decreto Pa bis, è quello di ridurre il ricorso ai concorsi pubblici in un momento in cui anche la Pubblica amministrazione dovrà ridurre i tempi di reclutamento e accelerare le procedure per portare avanti i progetti e i bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il fatto che le amministrazioni bandiscano concorsi pubblici locali per pochissimi posti, sta dando come effetto il blocco del mercato delle graduatorie, con gli stessi enti che non consentono l’uso delle proprie graduatorie per la copertura dei posti di altre amministrazioni. Ciò determina un incremento dei bandi di concorso che il nuovo emendamento mira, ora, a ridurre, con l’obiettivo di indurre una maggiore velocità delle procedure di reclutamento nelle amministrazioni pubbliche in vista dei cantieri e dei progetti del Pnrr.