“Ogni mezzo a disposizione” per proteggere la Bielorussia da un eventuale attacco: ad annunciarlo è Vladimir Putin, pronto a tutto pur di difendere la Nazione alleata. Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza russo, lo zar ha ricordato come il Paese presieduto da Alexander Lukashenko faccia “parte dello Stato dell’Unione”.

Scatenare un’aggressione contro la Bielorussia significa scatenare un’aggressione contro la Federazione Russa. Risponderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione.

Tra i possibili aggressori interessati a “parte del territorio di Minsk”, a detta del capo del Cremlino, ci sarebbe la Polonia. A supporto della sua tesi, il presidente russo ricorda come il Paese membro della Nato abbia aumentato di recente la sua presenza militare ai confini con la Bielorussia.

Attacco alla Bielorussia, Putin contro la Polonia: “Suoi territori occidentali un dono di Stalin”

Una condotta che spinge Putin ad una non troppo velata minaccia all’indirizzo di Varsavia.

I territori occidentali dell’attuale Polonia sono un dono di Stalin ai polacchi. I nostri amici a Varsavia se ne sono dimenticati? Glielo ricorderemo.

L’intervento di Putin, trasmesso in video dai canali del Cremlino, si è poi concentrato su un altro tema caldo come quello della controffensiva ucraina. Secondo lui, il tentativo di ribaltare la situazione “non sta dando i risultati sperati dai Paesi occidentali”.

Oggi è chiaro che i custodi occidentali del regime di Kiev siano delusi dai risultati della cosiddetta controffensiva. Non ci sono risultati, almeno non ancora.

Nonostante i potenti mezzi forniti dall’Occidente, come carri armati, artiglieria, missili e veicoli corazzati, ma anche “migliaia di mercenari e consiglieri stranieri”, Kiev non è ancora riuscita a raggiungere obiettivi militari.

Il mondo intero vede che il tanto decantato, apparentemente invulnerabile equipaggiamento occidentale sta bruciando, e tatticamente e tecnicamente persino inferiore ad alcune armi di produzione sovietica.

Dichiarazioni, quelle di Putin, che fanno da seguito alle “esercitazioni” militari di Mosca sul Mar Nero e che confermano la volontà di difendersi da qualsiasi potenziale nemico. Secondo gli Usa, il Cremlino sarebbe disposto ad attaccare navi civili nel Mar Nero ed incolpare Kiev.