Damiano dei Maneskin cita Totti e la parte giallorossa della capitale impazzisce. Lo ha fatto ieri sera durante il concerto allo stadio di quella città da cui, ormai anni fa, tutto è cominciato prima del grande successo internazionale. Una soddisfazione che arriva dopo aver concluso la loro prima tournée nei palazzetti europei, il Lodi Kids Tour, che ha, ovviamente, registrato il tutto esaurito e che ha portato i rockers a suonare in luoghi sacri della musica come 02 Arena di Londra, Ziggo Dome di Amsterdam e 02 World di Berlino. Che arriva dopo aver incendiato i palchi del Primavera Sound di Barcellona e Madrid e del leggendario Glastonbury Festival in Inghilterra. Sotto il cielo estivo di Roma, ecco come e perché è uscito fuori il Capitano dei lupacchiotti che vinse lo scudetto e come ne ha parlato il cantante.
Damiano dei Maneskin cita Totti, le parole
Dopo la data zero di Trieste, è stato proprio lo Stadio Olimpico ad ospitare ieri sera il primo live della band che ha acceso i motori partendo con “Don’t Wanna Sleep” seguita a ruota da “Gossip” e “Zitti e Buoni”, il brano che ha vinto prima Sanremo e poi l’Eurovision nel 2021. Quando è arrivato il momento di salutare il pubblico, la voce del gruppo ha dichiarato le seguenti parole:
“Ciao Roma. Che figata cazzo, lo stadio Olimpico. Io di solito sto là (ndr, indicando la curva sud). Rubo le parole di un grande, permettetemi di avere paura. Per noi arrivare a un palco del genere è sempre stato un sogno. Essere qui è un traguardo, ma ogni traguardo è il nostro punto di partenza.”
E poi si è lanciato in un ringraziamento inatteso:
“Per me arrivare qui è sempre stata un’ossessione, un chiodo fisso. Tante volte mi capita di ringraziare voi e il nostro team, ma tra noi quattro non ci siamo mai ringraziati. Quindi, grazie per avermi permesso di arrivare qui.”
Lo show, palco e scaletta
Il concerto dei Maneskin allo Stadio Olimpico di Roma è stato anche visivo, grazie a uno show pensato a sequenza di quadri tridimensionali dove il palco è diventato l’estensione della band, con una produzione composta da due megaschermi laterali, oltre 650 corpi illuminanti, più di 15 km di cavi, 200 metri di truss e strutture per sorreggere oltre 150 motori. Hanno colpito l’attenzione degli spettatori anche due passerelle motorizzate lunghe complessivamente trentacinque metri e fabbricate ad hoc per i Maneskin che erano posizionate frontalmente al palco. La scaletta è stata costruita per alternare momenti di energia e potenza a momenti di poesia per una durata complessiva di due ore di rock dove la parte da leone l’hanno fatta le canzoni dell’ultimo album “Rush!”. Da “Supermodel” a “Bla Bla Bla” fino alle toccanti ballate “The Loneliest” e “Timezone”, i fan hanno cantato ininterrottamente a squarciagola tutto il repertorio. Non sono ovviamente mancati neanche i brani in italiano come “La Fine”, “Mark Chapman” e “Coraline”, così come le gettonatissime “Torna a casa” e “Vent’anni”, suonate in un particolare momento acustico in mezzo ai fan per non dimenticare come tutto ha preso vita.
Per uno che nel pieno del successo internazionale trova il tempo di andare a Budapest a vedere la sua Roma in finale di Europa League con i capelli tinti di giallo e rosso prima di farsi del tutto biondo, ieri sera deve essere stato un momento intenso. E il fatto che Damiano dei Maneskin abbia citato Totti lo testimonia come testimonia l’intatta umanità di un ragazzo che ce l’ha fatta. Con buona pace dei critici.