Il governo accelera, tra i vari dossier, anche sull’autonomia differenziata. Il Ddl, approvato in Consiglio dei ministri, è pronto ad approdare in Parlamento e sottoporsi all’iter legis. Le opposizioni giocheranno la loro parte chi per osteggiare l’iter – Partito Democratico e Movimento 5 Stelle – chi per apportare degli emendamenti migliorativi – Azione ed Italia Viva -. Ma si va avanti. Ci tiene a sottolinearlo Roberto Calderoli – Ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia – in una conferenza tenuta al Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia. Il Ministro leghista, tra le altre cose, ha voluto anche difendere la bontà della legge sostenendo che:
Non credo che Mattarella avrebbe mai autorizzato la presentazione alle Camere di un disegno di legge incostituzionale. Io non posso essere incostituzionale se quello che vi ho letto è la Costituzione. Quelli che criticano dimostrano di non aver letto né la Carta costituzionale né il testo della nostra proposta.
Una legge – aggiunge – voluta dalle Regioni stesse. O almeno dalla maggior parte di esse. Le sue parole:
Undici Regioni, che corrispondono al 74% della popolazione, hanno richiesto ulteriori forme e condizioni di autonomia. Uno non può girarsi dall’altra parte a fronte di queste richieste.
Autonomia, occasione anche per il Sud
Da Palazzo Pirelli, Roberto Calderoli ha difeso la legge sull’autonomia dalle critiche di chi ne ravvede all’interno gli elementi per l’acuirsi delle disuguaglianze tra Nord e Sud Italia. Secondo il Ministro, al contrario, l’autonomia sarà una opportunità di crescita proprio per il meridione. Le sue parole:
L’incrocio tra autonomia fiscale, Pnrr, riforma fiscale con la legge delega, io credo che per la prima volta si possa mettere anche il sud ad andare a una velocità diversa rispetto a quella avuta fin qua. Il Pil del Sud Italia negli anni ‘50 era di oltre il 52%, negli anni ‘60 siamo saliti sopra il 60%, siamo tornati immediatamente dopo al 56,2%, ritornando in 25 anni ai livelli iniziali”. Quindi “qualunque tipo di intervento non può che migliorare la realtà mezzogiorno. E di converso è evidente che più cresce il sud è tanta mena perequazione ci sarà bisogno e tanta più qualità di vita ci sarà per tutti.
Un’idea che viene da lontano
È sembrata una conferenza volta a smontare le contro narrazioni delle opposizioni, quella del Ministro Calderoli. Il quale, tra l’altro, ha voluto sottolineare che quella dell’autonomia differenziata è una idea che parte da lontano, molti governi fa, come a voler dire che non si tratterebbe di una impuntatura del centrodestra. Le sue parole:
Paolo Gentiloni (da presidente del Consiglio, ndr) firmò con Luca Zaia per il Veneto, Roberto Maroni per la Lombardia e Stefano Bonaccini per l’Emilia cinque materie. Le prime due materie citate erano istruzione e sanità, quelle che vengono maggiormente contestate. Nel 2019 il governo Conte accolse la richiesta di Emilia, Veneto e Lombardia per un’estensione da cinque materie in su da includere”. Oggi invece ”si oppongono completamente, però io ricordo che nel contratto di governo Lega-5Stelle era prevista l’attuazione dell’autonomia differenziata a partire da una rapida approvazione delle intese già sottoscritte. Tutti possono cambiare idea, ma io non la cambio. E a fronte di una mancata iniziativa del passato, io l’iniziativa l’ho presa
Migliorabile sì, ma…
Assolutamente sì, però qualcuno per la prima volta si è preso la briga di affrontare questo problema.
Queste le parole di Calderoli a chi gli ha chiesto se la legge sull’autonomia differenziata, che porta il suo nome, fosse migliorabile. Poi aggiunge:
Quelli che criticano dimostrano di non aver letto né la Carta né la nostra proposta”, ha ribadito. Calderoli ha poi spiegato che “non me la sono sentita di affrontare una strada senza aver definito un percorso, i livelli essenziali, come avvenisse il finanziamento di queste funzioni e ho preso la strada della legge dia attuazione, la strada più cauta.