C’era anche Sergio Mattarella al consueto appuntamento con l’assemblea di Federcasse, abbreviazione di Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo. Un istituto tutto italiano, che trova le proprie radici, ricorda il presidente della Repubblica, nell’articolo 3 della Costituzione.

Dobbiamo riflettere se possiamo parlare di missione compiuta oggi, con la Costituzione repubblicana che riconosce come inalienabili quegli obiettivi e che definisce, all’art. 3, come sia ‘compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale’. Ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti alla vita politica, economica e sociale del Paese.

Proprio sotto questo aspetto Mattarella ricorda il ruolo delle Bcc, la cui presenza resta “capillare” sul territorio italiano e alle quali la Repubblica “è riconoscente“.

È significativo sapere che i cittadini di 723 Comuni hanno, come unica presenza bancaria, una banca cooperativa, e che un terzo degli sportelli è collocato in Comuni delle cosiddette aree interne. Si tratta di una funzione economica, si tratta di una funzione sociale, si tratta di un impegno nel solco dell’applicazione delle norme della Costituzione.

Assemblea Federcasse, Mattarella: “Lavorare alla causa della concordia sociale”

La prima cassa rurale italiana fu costituita nel 1883 a Loreggia su impulso di Leone Wollemborg. Il ministro delle Finanze del governo Zanardelli si basò sul modello sviluppato in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen.

Il capo dello Stato fa sue le parole dello stesso Wollemborg, tra il 1901 e il 1903, ricordando che “l’ineguaglianza provocherà sempre più odio”. E allora l’obiettivo diventa quello di lavorare “alla causa della concordia sociale“.

La sfida è quella di saper comporre un mosaico, una integrazione del sistema del credito capace di non tradire la mutualità. Del resto, il sistema delle Banche cooperative ha dimostrato di saper affrontare prove anche recenti – a partire dall’introduzione della moneta unica europea – proprio grazie alla rete di connessioni che ha caratterizzato lo sviluppo dell’esperienza. È questa la strada che consente di affrontare il presente e guardare al futuro. Una declinazione del principio di mutualità che sa guardare a un panorama più largo e complesso.

Un tema particolarmente caro al presidente della Repubblica, quello di guardare al domani facendo tesoro degli insegnamenti di ieri. E infatti Mattarella ribadisce come “mancheremmo di senso della storia se non avessimo appreso la lezione per cui i principi” della Costituzione “trovano effettiva applicazione se vengono fatti vivere nelle diverse congiunture storiche, con i loro continui cambiamenti”.

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