Due le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del giornalista Andrea Purgatori, dopo la denuncia della famiglia per “diagnosi e cura sbagliate“. I due operano in una struttura di diagnostica di Roma: l’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo. Il giornalista è morto lo scorso 19 luglio in ospedale, per quella che è stata definita “una breve e fulminante malattia”.
Due indagati per la morte di Andrea Purgatori: sequestrate le cartelle cliniche
L’inchiesta della Procura di Roma dovrà fare luce su quanto accaduto al giornalista: la famiglia con i tre figli infatti sostiene che ci siano stati degli errori medici. I carabinieri, coordinati dai magistrati romani, nella giornata di oggi sequestreranno le cartelle cliniche del giornalista presso le cliniche dove era in cura per un tumore ai polmoni e alcuni problemi cerebrali.
Proprio su quest’ultima patologia si focalizzeranno le indagini della Procura. Sarà necessario chiarire se Purgatori presentasse o meno delle metastasi al cervello, come sarebbe emerso dalle radiografie della prima clinica che ha seguito il giornalista. Motivo per cui il professionista era stato sottoposto a pesanti cicli di radioterapia.
Con le condizioni di salute in peggioramento, Purgatori aveva deciso di effettuare in seguito ulteriori accertamenti, che avevano messo in luce un nuovo quadro: le metastasi sembravano essere sparite. Il sospetto è che non ci siano mai state.
Infatti, secondo i medici, queste lesioni sarebbero state invece riconducibili a un’ischemia.
Le indagini su cure e diagnosi
Andrea Purgatori è stato seguito dal 24 aprile al 19 luglio 2023: i magistrati ascolteranno i medici coinvolti. Al momento i legali della famiglia Gianfilippo Cau, con i colleghi Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, preferiscono non commentare dopo quanto già comunicato ieri 20 luglio. Ossia la volontà di accertare
la correttezza della diagnosi refertata a Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie.
Per fare luce sulla vicenda il prossimo passo è l’autopsia sul corpo di Purgatori, che dovrebbe essere eseguita lunedì. Nel caso in cui l’esame confermasse le metastasi, il caso potrebbe essere archiviato. Altrimenti si aprirà una disputa tra medici legali, consulenti e periti di settore, che si preannuncia piuttosto lunga.
L’autopsia verrà eseguita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. Oltre all’esame autoptico, verrà effettuata anche una TAC. Se necessario, sarà successivamente chiesta un’ulteriore consulenza.