Scoppia il caso ad Anzio (Roma): allieva del circolo di vela, uno dei più famosi della città, denuncia una presunta violenza nei suoi confronti. Ad eseguirla sarebbe stato, secondo quanto racconta la ragazza, il suo istruttore, uno sportivo di 23 anni. La possibile vittima sembra essere una giovane, anzi giovanissima, minorenne di 15 anni. E mentre la notizia fa il subito il giro del web, dei social e dei giornali, i vertici del circolo chiedono riservatezza.

Anzio (Roma), allieva del circolo di vela violentata dall’istruttore? Cosa sappiamo

La vicenda è scoppiata oggi, venerdì 21 luglio 2023, ma la violenza denunciata dalla 15enne sarebbe avvenuta in precedenza, non molto tempo fa. Al centro della bufera così questa mattina è finito uno dei circoli di vela più noti e blasonati di Anzio, località alle porte di Roma. La denuncia fatta dalla minorenne nei confronti del suo istruttore ha subito scatenato molte reazioni e polemiche. Da una parte c’è chi si è subito mostrato dalla parte della ragazza, dall’altra c’è chi ha sostenuto invece il club di vela.

L’identità della giovane, al momento, non è nota, anche perché si tratta di una minore di 18 anni. Quello che sappiamo è che lei ha presentato una denuncia nei confronti del suo istruttore di 23 anni, figlio di uno dei soci del circolo. Il club in questione sarebbe il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo.

Secondo quanto raccontato dalla ragazza, il 23enne l’avrebbe portata nella sua casa Lavinio, l’avrebbe fatta bere e poi avrebbe approfittato di lei. È importante precisare che se da una parte la denuncia della minorenne presenta questo contenuto molto grave, dall’altra si tratta di accuse che rimangono in attesa di essere confermate o smentite.

Per adesso infatti non sappiamo se questa violenza sia realmente successa e se il maestro di vela sia responsabile o meno. Al momento sta indagando la procura di Velletri su questo caso. Sarà poi, in una fase successiva, il giudice del tribunale a stabilire la veridicità o meno del delitto e le eventuali responsabilità. Il ragazzo per il momento è da considerarsi innocente perché non è ancora stato condannato, ma è solo sotto accusa.

Cos’è successo nella notte?

Stando sempre al racconto della 15enne, una notte, durante il corso estivo di vela, la ragazza, insieme ad un coetaneo e al maestro di 23 anni sarebbero usciti dalla foresteria dove dormivano. L’istruttore avrebbe portato fuori dalla struttura gli allievi minorenni (contro le regole) per condurli poi nella sua casa al mare a Lavinio, non lontano da Anzio.

All’interno di questa abitazione i tre avrebbero cominciato a bere. L’amico della 15enne si sarebbe addormentato e a quel punto sarebbe avvenuta la violenza nei confronti della giovane. La mattina seguente l’allieva avrebbe avvisato l’amico di quanto successo nella notte, il quale, con una scusa, l’avrebbe portata fuori da quella casa.

I due sembrano essere tornati subito al circolo. Qui la ragazza avrebbe raccontato quanto successo ai suoi compagni e ad altri istruttori maggiorenni. In seguito è stata portata al pronto soccorso per fare una visita. Poi è scattata la denuncia.

La reazione del club

Alla diffusione della notizia, i vertici e i vari componenti del circolo di Anzio si sono subito spaventati. Così, all’interno del club, ha iniziato a girare un comunicato diretto ai soci all’interno del quale si chiedeva una massima riservatezza sull’argomento. Il circolo si è detto inoltre “completamente estraneo alla vicenda” e ha mostrato sin da subito “massima collaborazione” nei confronti della magistratura.

Il professore Daniele Masala, ex olimpionico e 35esimo presidente del Tevere Remo di Azio (Roma), si è espresso sul caso, rilasciando poche ma importanti parole. Ha definito questa denuncia un vero e proprio fulmine a ciel sereno inaspettato. Ecco che cos’ha detto:

C’è una indagine in corso. Precisiamo che nulla è avvenuto all’interno del Circolo. Abbiamo 40 istruttori per le più svariate discipline e non è mai successo nulla in un secolo e mezzo di storia. Questo è davvero un fulmine a ciel sereno.