Mutui a tasso variabile: l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha pubblicato all’interno del proprio sito web ufficiale una circolare mediante la quale ha fornito le istruzioni operative per mettere in pratica delle misure di contrasto all’aumento dei tassi di interesse relativi all’importo delle rate dei mutui a tasso variabile.

Tra le possibili strade che gli Associati hanno la possibilità di prendere ci sono:

  • l’allungamento dei piani di rateazione;
  • l’estensione della platea dei soggetti che possono beneficiare della rinegoziazione dei contratti di mutuo;
  • l’accesso al c.d. fondo Gasparrini.

Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme le istruzioni che sono state fornite dall’ABI con l’obiettivo di attenute l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile.

Mutui a tasso variabile: ecco 3 modi per attenuare l’aumento dei tassi di interesse relativi all’importo delle rate

L’ABI ha pubblicato all’interno del proprio sito web una circolare con l’obiettivo di consentire ai propri Associati di adottare delle misure per contrastare l’aumento dei tassi di interesse relativi all’importo delle rate che hanno dovuto subire le famiglie con mutui a tasso variabile.

A tal proposito, ecco qui di seguito i 3 modi che possono adottare i suddetti soggetti:

  • l’allungamento del piano di ammortamento dei mutui relativi all’acquisto della prima casa;
  • l’ampliamento della platea dei soggetti che possono beneficiare della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, il quale è stata previsto dalle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 1, comma 322, della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023);
  • l’accesso al c.d. fondo Gasparrini, ovvero la possibilità di fare ricorso al Fondo di solidarietà per quanto riguarda i mutui relativi all’acquisto della prima casa, in modo da poter sospendere il pagamento delle rate dovute.

“Le misure anzidette saranno realizzate su richiesta e d’intesa con coloro che hanno scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, senza nuovi oneri, secondo le possibilità operative delle singole banche e compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari.”

Ampliamento della platea dei soggetti che possono beneficiare della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario: ecco che cosa prevede la Legge di Bilancio 2023

Come abbiamo già accennato durante il corso del precedente paragrafo, l’art. 1, comma 322, della Legge di Bilancio 2023, ha disposto l’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario.

Il suddetto comma, in particolare, apporta delle modifiche alle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 8, comma 6, lett. a), del decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 12 luglio 2011.

A tal proposito, ecco qui di seguito le nuove disposizioni per quanto riguarda uno dei 3 modi possibili per attenuare l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile:

“Fino al 31 dicembre 2023 il mutuatario che – prima del 1° gennaio 2023 – ha stipulato, o si è accollato anche a seguito di frazionamento, un contratto di mutuo ipotecario di importo originario non superiore a 150 mila euro, per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione, a tasso e a rata variabile per tutta la durata del contratto, ha diritto di ottenere dal finanziatore la rinegoziazione del mutuo alle condizioni di cui al comma 2 del presente articolo, qualora al momento della richiesta presenti un’attestazione, rilasciata da soggetto abilitato, dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30 mila euro e non abbia avuto ritardi nel pagamento delle rate del mutuo”.

Quali banche aderiscono all’iniziativa?

Tutte le banche e gli altri intermediari finanziari possono aderire all’iniziativa andando ad offrire alle famiglie che stipulano dei contratti di mutuo delle condizioni agevolate, in modo da contrastare l’aumento dei tassi di interesse.

Le banche, nello specifico, dovranno:

  • comunicare l’adesione ai clienti tramite il proprio sito web o avviso affisso in filiale;
  • comunicare l’adesione all’ABI, la quale provvederà ad inserirla all’interno dell’elenco presente nel proprio sito web.

LEGGI ANCHE Tassi BCE, Schnabel: “Continueranno a salire in maniera significativa”