Un segnale ogni ventidue minuti, da tre decenni a questa parte, della durata di cinque minuti ciascuno. Arriva dallo Spazio ed è frutto di onde radio da un po’ di tempo costantemente monitorate da un gruppo di astronomi della Curtin University di Perth, in Australia. Un segnale controllato, ma che avrà ancora bisogno di essere analizzato.

Alieni? Gpm J1839-10 è una magnetar che dallo Spazio emette un segnale ogni 22 minuti.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Nature” e parlano di una magnetar, stella di neuroni con un grande campo magnetico, atipica. Ossia la magnetar con il periodo più lungo mai rilevato. Ha anche un nome: un poco romantico e difficile da memorizzare Gpm J1839-10. È difficile anche raggiungerla, visto che si trova a 15.000 anni luce da noi.

Per studiarla, gli scienziati si sono avvalsi del Murchison Widefield Array (Mwa), radiotelescopio situato in Australia occidentale i cui dati sono stati trascurati per 33 anni.

Giocando sulla regolarità del segnale, qualche appassionato di fantascienza, amante magari del capolavoro di Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo“, ha ipotizzato che potesse trattarsi di un’entità aliena a lanciarlo.

E adesso ha anche una pagina Wiki.

Dalle 13 di oggi, 20 luglio, Gpm J1839-10 ha anche una pagina Wikipedia (ovviamente in lingua inglese), da cui riportiamo (ovviamente previa traduzione):

GPM J1839-10 è una magnetar unica a periodo ultra-lungo situata nella costellazione dello Scutum (Scudo, ndr), scoperta dal Murchison Widefield Array nell’Australia occidentale. Le sue caratteristiche insolite erano tali da richiedere una ricerca negli archivi di numerosi altri radiotelescopi. Sull’oggetto sono stati rintracciati dati risalenti al 1988, fino ad allora non analizzati in quanto non oggetto di studio o di cui non si conosceva l’esistenza.

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