Ci hanno regalato un viaggio lungo 60 anni. Uno dei gruppi rock più famosi del panorama musicale italiano, I Nomadi, hanno festeggiato questo importante compleanno anni nei saloni del Quirinale accolti dal Presidente Mattarella.
I Nomadi arrivano al Quirinale
Il Capo dello Stato ha fatto i complimenti ai membri della band, sottolineando come il lungo percorso cominciato negli anni 60 racconta una storia nazionale, compiendo quello che resta uno “straordinario percorso“.
Uno dei fondatori, il tastierista Beppe Carletti, ha spiegato al Presidente che il gruppo “è il secondo al mondo come longevità, dopo i Rolling Stones”. Per questo, ha scherzato il musicista, “stiamo aspettando che smettano per diventare i primi”.
Da “Io Vagabondo”, al “Pilota di Hiroshima” fino a “C’è un Re” quello spirito è ancora vivo
Canzoni che hanno attraversato le generazioni, da padre in figlio, da zii a nipoti, la passione per la band italiana non è mai tramontata. Tra alti e bassi, e il nuovo mondo dove certi argomenti contano meno, resta indimenticabile la voce di Augusto Daolio, storico cantante del gruppo.
Sono decine i successi che hanno segnato i decenni della musica dei Nomadi, canzoni di protesta, di rabbia sociale, matrice di un desiderio di denuncia. Testi impegnati per quel senso della comunità che difficilmente la musica contemporanea riesce ad esprimere con la stessa libertà che i Nomadi trasmettono nei loro concerti ancora dopo 60 anni.
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