Dieci persone oggi, giovedì 20 luglio 2023, sono finite in manette con l’accusa di truffe agli anziani a Caserta (e non solo). Ad eseguire e mettere in atto l’ordinanza di misura coercitiva emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono stati i Carabinieri della Compagnia della città campana nel corso della mattinata. Dei 10 soggetti arrestati, due sono destinatari di custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri 8 sono previsti gli arresti domiciliari.
Truffe agli anziani a Caserta, scoperta una banda: 10 arresti
Gli arresti delle 10 persone sono avvenuti a seguito di una precisa e dettagliata attività investigativa diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, con i Carabinieri della Compagnia di Caserta. Gli arrestati sono tutti residenti a Napoli e, stando alle accuse, avrebbero operato nel capoluogo campano, a Caserta, ma anche in altre aree della Campania e del basso Lazio.
Nei loro confronti ora viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla commissione di truffe a danno degli anziani. Stando a quanto è emerso nel corso delle indagini, i 10 soggetti finiti questa mattina in manette avrebbero compiuto più di 50 truffe o tentate truffe. Avrebbero avuto nelle loro mani un bottino di oltre 100mila euro in contanti.
A questa già ingente somma si aggiungerebbero numerosi gioielli e oggetti in oro. Il valore complessivo del profitto sembra ammontare dunque a più i 200mila euro. Tale somma però – è bene precisare – è ancora in attesa di essere confermata. Sembra comunque che gli anziani truffati, nel momento in cui non disponevano di grandi somme di denaro in contanti, dessero ai soggetti arrestati i loro monili preziosi.
Che cosa è emerso dalle indagini
L’arresto è appunto avvenuto oggi, ma in realtà le indagini andavano avanti già dal 2021. L’inchiesta era stata avviata infatti circa due anni fa. Gli inquirenti hanno svolto diverse attività di intercettazioni telefoniche, di osservazioni e di pedinamenti. Così hanno acquisito prove e informazioni contro 10 persone.
Di fondamentale importanza è stato inoltre il coordinamento tra i vari comandi dell’Arma dei Carabinieri. Il lavoro dei militari si è rivelato fondamentale non solo per il fermo di questa mattina, ma anche per aver scongiurato altri tentativi di truffa nei confronti di anziani deboli e inconsapevoli.
Sembra che, secondo quanto è emerso dalle indagini, il modus operandi della banda di presunti criminali fosse chiaro, preciso e sempre lo stesso. Dietro a queste truffe ci sarebbe stata una struttura organizzativa molto articolata. Come agivano dunque? Ve lo sveliamo subito.
In primo luogo sembra che la banda scegliesse con cura le zone in cui operare. Una volta presa questa decisione, il presunto gruppo criminale avrebbe selezionato le vittime, dopo averle curate ed analizzate per diverso tempo. Poi avrebbe proceduto con la fornitura di apparecchi, mezzi e veicoli utilizzati unicamente per compiere questi atti. Infine sembra che si procedesse poi con l’esecuzione del vero e proprio reato. I soggetti coinvolti avrebbero raggirato le loro vittime approfittando del loro stato più debole più vulnerabile. E in che modo?
Stando sempre a quanto emerso durante le investigazioni, pare che i soggetti chiamassero le loro vittime fingendosi un parente (di solito il figlio o il nipote) e riferendo di aver bisogno, per i più svariati motivi (da un debito ad un incidente stradale) di un’ingente quantità di denaro. Una volta abboccato, gli esecutori materiali si sarebbero presentati a casa di questi vittime e avrebbero prelevato i soldi richiesti.
Truffe agli anziani sempre più frequenti
Mentre si attendono sia il processo sia la conseguente decisione del giudice nei confronti delle 10 persone arrestate questa mattina, è impossibile non notare che oggi sentiamo parlare sempre più spesso di queste truffe agli anziani. Tali reati, che hanno conseguenze importanti non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista psicologico, avvengono purtroppo in tutta Italia.
L’obiettivo di questi truffatori è proprio quello di raggirare gli anziani, approfittando della loro età e del loro stato di salute mentale e fisico. Spesso poi a presentare denuncia sono i parenti delle vittime, una volta avvisati di ciò che è successo dai loro nonni, dai loro genitori o dai loro zii di una certa età.