Quali sono i rischi dell’investimento? Prima di andare ad investire i propri soldi qualsiasi soggetto deve riuscire a comprendere l’esatta natura ed il livello di rischio al quale si espone concludendo una determinata operazione.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme quali sono i rischi dell’investimento ed, in particolare, che cosa rappresenta ognuno di essi.
Quali sono i rischi dell’investimento? Un’analisi nel dettaglio di che cosa rappresenta ognuno di essi
I rischi ai quali si va in contro decidendo di effettuare un investimento sono fondamentalmente 5, ossia:
- il rischio di mercato, il quale a sua volta si può suddividere ulteriormente in due differenti tipologie di rischio, ovvero:
- il rischio prezzo;
- il rischio di cambio;
- il rischio di liquidità;
- il rischio di credito;
- il rischio di sostenibilità.
La prima tipologia di rischio che l’investitore deve tener presente è il rischio di mercato, ovvero la potenziale perdita di valore che può subire il proprio investimento, dal momento che il rendimento di quest’ultimo dipende strettamente dall’andamento del mercato e dalle variazioni che esso subisce.
Il rischio di mercato, a sua volta, può essere suddiviso in due diverse tipologie di rischio. Stiamo parlando di:
- il rischio prezzo, ossia un fattore che permette di stabilire la potenziale riduzione che può subire il valore di mercato in base all’andamento dei principali fattori di rischio che vanno a modificare il rendimento dello strumento finanziario sul quale l’investitore ha messo i propri soldi. A sua volta, poi, il rischio di prezzo può essere ulteriormente suddiviso in:
- rischio specifico, il quale dipende dalle caratteristiche del soggetto emittente ed il quale può essere attentato mediante la diversificazione del portafoglio relativo agli investimenti;
- rischio sistematico, il quale è dovuto alle variazioni che possono subire i prezzi dei titoli in seguito alle fluttuazione del mercato;
- il rischio di cambio, ossia le variazioni del valore di mercato dell’investimento che possono scaturire in seguito alle variazioni nel valore di una valuta.
Sempre in merito al rischio di cambio:
“Qualora uno strumento finanziario sia denominato in una divisa diversa da quella di riferimento per l’investitore, tipicamente l’euro per l’investitore italiano, o sia agganciato a parametri di riferimento quotati in una valuta differente da quella di riferimento dell’investitore, al fine di valutare la rischiosità complessiva dell’investimento occorre tenere presente la volatilità del rapporto di cambio tra la divisa di riferimento (euro) e la divisa estera in cui è denominato l’investimento.
L’investitore deve considerare che i rapporti di cambio con le divise di molti paesi in particolare di quelli in via di sviluppo, sono altamente volatili e che comunque l’andamento dei tassi di cambio può condizionare il risultato complessivo dell’investimento.”
Dopodiché, bisogna prendere in considerazione il rischio di liquidità, il quale è legato alla difficoltà o alla impossibilità per l’investitore di liquidare il proprio investimento senza dover subire necessariamente una perdita di valore.
Il rischio di credito, invece, è un indicatore che la società emittente è insolvente e non risulta essere in grado di adempiere alle obbligazioni contratte nei confronti degli investitori.
L’ultimo rischio, infine, è il rischio di sostenibilità, il quale può portare l’investitore ad avere un impatto negativo sul valore dell’investimento a causa del verificarsi di un evento o di una condizione ambientale, sociale o di governance.
“Poste Italiane al fine di considerare il rischio di sostenibilità all’interno delle proprie decisioni di investimento e nell’erogazione del servizio di consulenza prestato, sia con riferimento ai prodotti realizzati dalle Fabbriche sia nella distribuzione di prodotti di terzi afferenti l’ambito amministrato, attua una verifica preliminare sulla base di una “strategia di esclusione”.
Tale approccio di gestione graduale del rischio di sostenibilità degli strumenti in gamma, esclude, ad esempio, dall’universo investibile gli emittenti che operano direttamente nella produzione di armi bandite dalle Convenzioni ONU che violano i principi umanitari fondamentali.”
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