Reddito di cittadinanza: ecco le disposizioni urgenti per chi riceve il sussidio fino al 31 dicembre 2023. Il governo Meloni ha ridotto la platea di aventi diritto al Reddito di cittadinanza, prevedendo particolari disposizioni a favore delle categorie di famiglie fragili e altre misure per i molti fruitori esclusi dalla continuità del beneficio.

Questo mi fa pensare a un vecchio proverbio napoletano che recita:

“Da la mattina se conosce lo male juorno” cioè “il brutto giorno si riconosce dal mattino”

D’altra parte, la vita di molte famiglie è stata stravolta da importanti cambiamenti, e i percettori del sussidio lo sanno molto bene. Anche se il proverbio potrebbe non sembrare legato al sussidio, in realtà ha tutto e niente a che fare con esso. Analizziamo nel dettaglio le condizioni che permettono l’erogazione del Reddito di cittadinanza per altri quattro mesi.

Reddito di cittadinanza: disposizioni urgenti

 Nonostante le tante polemiche sulla necessità di garantire un sostegno economico alle famiglie italiane, il Reddito di cittadinanza non sarà erogato per altri quattro mesi.

Numerosi sono stati gli interventi delle associazioni di categoria, gli interpelli e le petizioni regionali nate con l’intento di introdurre nuove misure a sostegno delle famiglie che non potranno più contare sulla stabilità economica del Reddito di cittadinanza. Purtroppo, nessun intervento in questo senso è andato a buon fine.

Cosa cambia nel 2024 per il reddito di cittadinanza?

  Non sono molte le famiglie che riceveranno l’erogazione del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. A breve, si attiveranno le ultime disposizioni urgenti messe in campo dal governo italiano per la riforma del sussidio di Stato.

D’altra parte, i primi cambiamenti al Rdc sono stati istituiti nella legge di Bilancio 2023. Nel Decreto lavoro è stata fissata la data di abolizione definitiva del sussidio. I meno fortunati hanno ricevuto l’accredito dell’importo spettante per almeno sette mesi. Gli altri percepiranno l’aiuto economico per altri 4 mesi, a condizione che le famiglie siano composte da minori, disabili e persone over 60 anni.

È importante chiarire da subito che l’INPS, attraverso il messaggio del 12 luglio 2023, n. 2632, spiega le caratteristiche della disciplina transitoria per l’erogazione del Reddito di cittadinanza, vigente fino al 31 dicembre 2023, e che dal 1° gennaio 2024 sarà integralmente sostituito dall’Assegno di inclusione (ADI) e dal Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). Nello specifico, l’INPS spiega che:

“Pur rimanendo confermata la previsione generale relativa al riconoscimento del Reddito di cittadinanza nel limite massimo di sette mensilità e, comunque, non oltre il termine del 31 dicembre 2023, tale limite temporale non si applica per i percettori del Reddito di cittadinanza per i quali venga comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il suddetto termine di sette mesi, e comunque non oltre il 31 ottobre 2023. Conseguentemente, tali percettori potranno continuare a fruire del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023”.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro: le ultime novità

 L’INPS ha pubblicato la circolare n. 61 del 12 luglio 2023 per spiegare le modifiche apportate al Reddito di cittadinanza e alla Pensione di cittadinanza fino all’abolizione del sussidio, prevista a partire dal 1° gennaio 2024.

L’Assegno di inclusione partirà dal 1° gennaio 2024. Si tratta di una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle famiglie in difficoltà economica. Sono previsti percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politiche attive del lavoro.

Il Supporto per la formazione e il lavoro è stato istituito dal 1° settembre 2023 per permettere l’accesso al mondo del lavoro a coloro che risultano esclusi dal beneficio economico, sociale e lavorativo.

Si tratta della partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e politiche attive del lavoro.