Mostro di Firenze: la serie Netflix criticata dai parenti delle vittime. A settembre saranno 38 anni dall’ultimo duplice omicidio del Mostro di Firenze: il serial killer che insaguinò la Toscana e in particolare il fiorentino dal 1968 al 1985 con 8 duplici delitti. L’ultima coppia di fidanzati venne assassinata nella notte dell’8 settembre 1985 in località Scopeti, nella campagna di San Casciano in Val di Pesa. Vittime: i francesi Jean-Michel Kraveichvili, 25 anni, e Nadine Mauriot, 36 anni (nella foto). Nonostante le sentenze su Pietro Pacciani e i cosiddetti “compagni di merende”, ancora oggi una verità vera sulla vicenda non c’è e i parenti delle vittime chiedono giustizia. Non a caso, da qualche anno è vera e propria “bagarre” giuridica tra gli avvocati di alcuni familiari dei ragazzi assassinati dal serial killer e i pm della Procura di Firenze.

Mostro di Firenze: la serie Netflix criticata dai parenti delle vittime

Nonostante siano ancora in corso accertamenti sul Mostro di Firenze, qualcuno pare abbia avuto l’idea di rivelare la produzione e conseguente commercializzazione della storia del Mostro, girando una pellicola destinata alla piattaforma di Netflix. Secondo queste indiscrezioni raccolte da Tag24, una produzione avrebbe siglato un accordo in esclusiva per la realizzazione di un film in quattro puntate con tanto di attori già scelti e con Stefano Sollima come regista. L’inizio delle riprese è previsto proprio a settembre in occasione del 38esimo anniversario dell’ultimo duplice omicidio. Non si tratterà di un documentario d’inchiesta, ma di una serie TV su un caso ancora aperto. Per molti si tratta di una cosa veramente poco opportuna; soprattutto perché, come detto, gli accertamenti sulla vicenda del Mostro sono ancora in corso. Anzi, anticipiamo che prossimamente è in programma un’udienza in tribunale che vedrà i legali delle due vittime francesi opporsi alla richiesta di archiviazione dei pubblici ministeri fiorentini Luca Turco e Beatrice Giunti.

Rosanna De Nuccio: “Sono stanca e indignata”

Abbiamo raccolto, tra le altre, la reazione dura e indignata della sorella di una vittima del delitto del 1981. La sorella di Carmela De Nuccio, massacrata a soli 21 anni insieme al fidanzato Giovanni Foggi, 30 anni, nella notte tra il 6 e il 7 giugno 1981 nei pressi di Mosciano di Scandicci. Rosanna De Nuccio, sorella di Carmela commenta: “Ho intenzione di lasciare, di mollare la mia battaglia per la verità; ho sofferto troppo per tutto, mia sorella non mi verrà resa e io sto cercando di far guarire le ferite, almeno spero. Questa storia non avrà mai fine e io non me la sento di continuare, anche alla luce della notizia di questa serie Netflix sul Mostro di Firenze”. Da quanto abbiamo appreso, anche i legali dei familiari delle due vittime francesi sarebbero contrariati dalla notizia della nuova serie Netflix in arrivo.

Paolo Cochi: “Ennesima speculazione e nulla di inedito”

Altrettanto dura la reazione di un ex consulente di parte di alcune famiglie delle vittime: Paolo Cochi. Il documentarista e scrittore, sempre a Tag24, ha dichiarato: “Se faranno questa serie Netflix, sarà l’ennesima speculazione destinata a riaffermare le ragioni della Procura che sta perdendo colpi a livello giudiziario; ma sarà negativa anche dal punto di vista storiografico, perché la gente finalmente comincia a dubitare che la vulgata dei maggiori media sia quella giusta. Insomma, sarebbe il bis di quella miniserie del 2009 trasmessa da Sky; fatta anche bene a livello drammaturgico, ma che non corrispondeva per niente alla verità. Magari rassicureranno i telespettatori sullo scenario ufficiale e quindi gli stessi telespettatori smetteranno di farsi domande serie. Peraltro, da quello che so, questa nuova serie Netflix rispolvera la cosiddetta “pista sarda” con un audio definito “inedito” ma che poi così tanto inedito non è. E soprattutto non dimostra nulla su uno dei fratelli Vinci coinvolti nell’inchiesta. Vinci che aveva un alibi per la sera del duplice delitto del 29 luglio 1984, quando il Mostro di Firenze uccise la 18enne Pia Gilda Rontini e il 21enne Claudio Stefanacci”. La situazione comunque è in continua evoluzione, a breve nuovi sviluppi.