L’Oms mette in guardia sulle possibili conseguenze del virus A/H5N1, che provoca l’influenza aviaria, dopo il focolaio registrato nei gatti in Polonia. In conferenza stampa, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è tornato sull’argomento.

Pur sottolineando che “non sia mai stato dimostrato che sia facilmente trasmissibile tra le persone“, il virus è considerato “altamente preoccupante“. Anche perché, ricorda Ghebreyesus, è noto “per essere altamente pericoloso per l’uomo”.

L’argomento è tornato in risalto dopo che alcuni felini domestici sono stati contagiati dall’influenza. Decine di questi gatti sono morti, ma ad allarmare è soprattutto il fatto che non vi fosse alcun legame tra questi animali domestici. Provenivano, infatti, da 13 regioni diverse del Paese.

Il dg dell’Oms ha posto l’accento della questione proprio su quest’ultimo punto: si tratta del primo focolaio di aviaria “in cui viene segnalato un numero elevato di felini contagiati in un’ampia area geografica“.

L’Oms sul focolaio di aviaria in Polonia: nessun contatto umano ha manifestato sintomi

Un’epidemia, quella polacca, definita “insolita” da Ghebreyesus, con 29 casi accertati confermati dal dirigente.

Questo focolaio è un altro esempio della continua circolazione e del rischio del virus H5N1, che dallo scorso anno ha causato un aumento dei focolai nell’America centrale e meridionale.

Fortunatamente, però, a conclusione del periodo di sorveglianza di tutti i contatti umani nessuno di loro ha manifestato sintomi. Un sollievo, anche se non si può certo abbassare la guardia.

L’Oms, ha spiegato Tedros, “valuta il rischio di infezione per l’uomo come basso per la popolazione generale e da basso a moderato per proprietari di gatti e veterinari”. Per questi ultimi, in presenza di fattori di rischio, è consigliato “l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale“.

Al momento resta “sconosciuta” la fonte dell’esposizione dei gatti polacchi, ma “le indagini sono in corso”. L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute “continua a monitorare la situazione, in stretta collaborazione con i partner e il governo della Polonia”.

Prima del caso polacco, a destare preoccupazione era stata la diffusione dell’influenza in Brasile. In quell’occasione il ministero dell’Agricoltura aveva diramato un’emergenza sanitaria in tutto il Paese.