Sulla spiaggia di Marina Julia a Monfalcone (Gorizia), si è sollevata una polemica a causa della decisione del sindaco Anna Maria Cisint intervenuta per chiedere ai musulmani il rispetto del decoro e dell’igiene della città riguardo ai comportamenti tenuti in spiaggia. In particolare, spiega la sindaca Cisint:

Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi che vigono nel contesto italiano e locale. Non possono essere accettate forme di ‘islamizzazione‘ del nostro territorio, che estendono pratiche di dubbia valenza dal punto di vista del decoro e dell’igiene, generando il capovolgimento di ogni regola di convivenza sociale“.

Monfalcone il sindaco ai musulmani: ecco cosa contiene l’ordinanza

Per fare in modo che questo avvenga, la Cisint, intende applicare questi principi con un apposito provvedimento a tutela dell’interesse generale della città e dei nostri concittadini.

Le parole del sindaco nella sua missiva:

 “E’ inaccettabile il comportamento degli stranieri musulmani che entrano abitualmente in acqua con i loro vestiti: una pratica che sta determinando sconcerto nei tanti bagnanti e in coloro che affollano le spiagge. Per le evidenti ragioni di rispetto del decoro richiesto nei comportamenti di chi si reca in questi luoghi, la pratica di accedere sull’arenile e in acqua con abbigliamenti diversi dai costumi da bagno debba cessare“.

Ramadan: sindaca Monfalcone, digiunare è dannoso per bimbi

Non è la prima volta che il sindaco di Monfalcone (Gorizia), la leghista Anna Maria Cisint, se la prende con alcune pratiche della comunità musulmana. Infatti, qualche mese fa, il sindaco ha inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, invitando a evitare che i più piccoli osservino la pratica del digiuno durante il Ramadan.

Nelle nostre scuole i bambini di famiglie islamiche vengono esclusi dal consumo dei pasti nelle classi a tempo prolungato ed è gravissimo che sinora non si sia parlato di tutela dei minori considerando gli aspetti pedagogici, educativi e sanitari ed il portato delle conseguenze e degli effetti di un digiuno, che preclude di norma persino l’assunzione della semplice acqua e che si protrae per un periodo così lungo“. Sottolinea la sindaca nella lettera rivolta al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.