Un fondo per le scorte di armi a Kiev, della durata di quattro anni e dal valore di 20 miliardi di euro: è quanto l’Ue avrebbe in mente per sostenere l’Ucraina nel prossimo futuro. Ne è convinta la testata Politico Europe, edizione europea del media americano Politico, che si occupa degli affari politici dell’Unione Europea.
A supporto della sua tesi, il giornale cita cinque diverse fonti diplomatiche che avrebbero avuto accesso al dossier. Se la proposta andasse in porto l’Unione non contribuirebbe direttamente alle scorte militari ucraine, ma tramite i Paesi. Sarebbero questi ultimi, i cui costi verrebbero poi coperti dall’Ue, ad acquistare e donare munizioni, missili e carri armati.
Fondo Ue per le armi a Kiev, dalla Spagna arrivano in Ucraina gli ultimi carri armati Leopard 2
Nel frattempo sono in arrivo a Kiev gli ultimi quattro carri armati Leopard 2, provenienti dalla Spagna. Lo conferma il ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles, che ne ha annunciato l’arrivo in Ucraina via mare per la prossima settimana. A riferirlo è Europa Press.
Oltre agli ultimi quattro carri armati, giungerà a destinazione un nuovo carico di armi leggere e munizioni di grosso calibro. Ma non finisce qui: a detta della ministra, durante l’estate, sarà portato a termine l’invio di altri dieci veicoli corazzati e diversi veicoli blindati. Saranno utili per il trasporto di soldati e individui comuni, ad esempio con la funzione di ambulanza.
Nel frattempo, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha commentato l’ultimo raid russo a Odessa, che ha colpito un terminal di grano e uno di petrolio. Un attacco “massiccio e combinato”, che “riflette in modo assolutamente chiaro l’atteggiamento della Russia nei confronti della sicurezza alimentare dei Paesi africani, dell’Onu e delle prospettive della fame globale”.
La Russia ha colpito deliberatamente e intenzionalmente i terminali per il grano e altre strutture portuali. L’obiettivo principale è distruggere la possibilità di spedire il grano ucraino. Si tratta di attacchi diretti alle infrastrutture civili e alla popolazione civile. Colpi contro il programma alimentare globale.
La pensa allo stesso modo il presidente Volodymyr Zelensky, secondo il quale “i terroristi russi hanno deliberatamente preso di mira l’infrastruttura dell’accordo sul grano“.
Ogni missile russo è un duro colpo non soltanto per l’Ucraina, ma anche per chiunque nel mondo cerchi una vita normale e sicura.
Zelensky ha spiegato di aver incaricato il Ministero degli Esteri ucraino di “intensificare i contatti con i partner per aumentare la pressione sullo stato terrorista e continuare la normale esportazione di grano ucraino”.
I funzionari militari ucraini parlano di un imminente attacco a Kharkiv
Un massiccio attacco nella regione nord-orientale di Kharkiv, allo scopo di distogliere l’Ucraina dalla sua controffensiva. È quanto prevedono gli alti funzionari militari di Kiev. Il colonnello Serhi Cherevaty, portavoce dell’esercito ucraino, ha rivelato che la Russia avrebbe nel mirino la città di Kupyansk, a un centinaio di chilometri da Kharkiv.
Per colpirla è stato messo in piedi “un gruppo molto potente”: più di 100mila soldati, oltre a 900 carri armati e 550 sistemi di artiglieria. Il colonnello ha inoltre affermato che la Russia avrebbe chiamato in causa battaglioni di ex detenuti, pronti alla battaglia.