Russi e bielorussi dentro la grande festa di Parigi 2024. Anzi, no. Chissà, forse. Macché, pussa via! Una cosa è certa: a quelle che vengono già definite Olimpiadi inclusive, i comitati di Mosca e Minsk non sono al momento invitati. Lo scrive l’edizione odierna del “Corriere dello Sport“, riportando una conference call del presidente del Cio Thomas Bach.

Parigi 2024, al momento nessun invito per i comitati russi e bielorussi. Sugli atleti si deciderà più avanti, ma restano le spaccature.

Quanto agli atleti, ha precisato il numero 1 dello sport mondiale, la loro partecipazione sarà determinata soltanto tra ottobre e dicembre.

La nostra missione – dice il dirigente tedesco – è non discriminare alcun atleta sulla base del passaporto. Non possiamo punire gli atleti perché i loro governi sono irresponsabili (riferendosi alla guerra in Ucraina, ndr). Per questo continuiamo a chiedere il rispetto delle nostre condizioni alle federazioni internazionali: sì alla partecipazione di atleti russi e bielorussi come neutrali, senza inni né bandiere e solo a titolo individuale. Abbiamo già condannato la Russia per l’invasione ritirando l’ordine olimpico a Putin e vietando l’organizzazione di eventi sul loro territorio.

La spaccatura tra le federazioni internazionali: chi apre, chi chiude, chi “nì”.

Sono 14, in tal senso, le federazioni internazionali che hanno dato l’ok a Mosca e Minsk. Come da tempo fa il tennis, mentre è andato addirittura oltre il pugilato, che agli ultimi Mondiali maschili e femminili ha dato il via libera a 360°, concedendo appunto con inni e bandiere, a entrambe le delegazioni (con conseguente boicottaggio di altri Paesi).

E c’è la scherma, che a Milano, da sabato, si appresta a celebrare i Mondiali. E qui il boicottaggio sarà della sola Ucraina. Da par suo però, World Athletics, la federazione della “regina degli sport”, resta impermeabile.

Alcune federazioni stanno lavorando bene e sono ottimista. Ma non posso esserlo per l’atletica.

L’accento posto da Bach:

Parigi 2024 sarà la prima Olimpiade all’insegna della parità di genere e la prima davvero inclusiva.

Un aggettivo, quest’ultimo, che a dire il vero stride un po’ se si parla di Paesi esclusi da quella grande festa. Intanto, a settembre, una delegazione di 500 atleti russi e bielorussi sarà ai Giochi asiatici. Lì sono stati invitati, lì sono in palio qualificazioni per Parigi 2024.

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