Oggi si ricorda la morte di Paolo Borsellino, per mano della mafia, nella strage di via D’Amelio. Giorgia Meloni ha preso parola sul tema con un contenuto social veicolato di prima mattina e poi si è recata alla volta di Palermo dove, presso la Prefettura, si è tenuto il comitato di ordine e sicurezza. Il commento della Presidente del Consiglio:
Ho cominciato a fare politica quando uccisero Paolo Borsellino a poche settimane dalla morte di Giovanni Falcone. Per me chi continua a fare il proprio lavoro pur consapevole dei rischi che corre è un esempio per il mio fare politica. La memoria ha senso solo se si raccoglie il testimone, ecco perché sono qui oggi.
Le polemiche
Il giorno di memoria non ha evitato l’aizzarsi di polemiche di natura politica. Oltre ad Elly Schlein, che ha attaccato la Premier per la sua gestione che sarebbe rea di prestare il fianco alla strada nera della mafia, Giorgia Meloni è stata accusata per la sua decisione di non partecipare stasera alla fiaccolata di commemorazione che si terrà proprio a Palermo. Il suo commento:
Io sono venuta a Palermo ho fatto quello che, secondo me, è giusto fare da presidente del Consiglio. Stasera – continua la premier – c’è un’altra iniziativa a Civitavecchia che riguarda la Guardia Costiera alla quale avevo annunciato la mia presenza. E quindi io ho cercato di mettere insieme tutto. Di una cosa sola sono certa: sono una persona che si permette sempre di camminare a testa alta. Non sono mai scappata in tutta la mia vita e non lo faccio particolarmente quando di parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando ci sarà da combattere la mafia.
La difesa del lavoro svolto: “Solo i mafiosi mi possono contestare”
Il disinnesco di questa polemica ha dato occasione alla Presidente del Consiglio di difendere il suo operato, e quello del governo, sul fronte delle politiche per il contrasto alla mafia. Così la Premier:
Non so se persone che in buona fede combattono la mafia possono contestare un governo che, come primo atto, ha messo in sicurezza il carcere ostativo e sotto la cui guida i risultati arrivano in tema di contrasto e che ha annunciato di voler fare un altro provvedimento per mettere in sicurezza il concetto di criminalità organizzata. Un governo – conclude Meloni – che ha fatto tutto quello che andava fatto.
E ancora:
Se qualcuno vuole fare polemica perché pensa che questo possa essere utile a combattere la mafia, lo faccio. Io continuo a fare il mio lavoro con le persone che in buona fede ce la mettono tutta per far vincere lo Stato.
In un passaggio successivo la contro polemica si fa ancora più dura:
chi è che mi dovrebbe contestare esattamente? Perché è la mafia che mi può contestare. Se qualcuno vuol venire a contestare, sono i mafiosi e non ne dubito. Non sono mai scappata in tutta la mia vita e non lo faccio particolarmente quando si parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando ci sarà da combattere la mafia.
Le parole di Giorgia Meloni arrivano da un punto stampa tenutosi a Palermo in seno al comitato per l’ordine e la sicurezza da lei presieduto e durante il quale ha fatto il punto sulle attività di contrasto alle criminalità organizzata che stanno portando avanti le istituzioni ad ogni livello. Un modo per dimostrare con i fatti, oltre che con le parole, la presenza del governo italiano nell’ambito del contrasto alle mafie.