Macabra scoperta durante la giornata di ieri, all’interno del parco delle Cave di Milano dove nel bacino Cava Ongari è stato trovato il cadavere di un ragazzo.

A notarlo, in un’area verde nei pressi di via Caldera, è stato un passante. L’uomo ha subito dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il 118 con un’ambulanza e un’auto medica. 

I carabinieri in aiuto ai pompieri sono riusciti a riportare il corpo in superficie soltanto verso le 14 di ieri. Purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che certificarne il decesso. 

Milano trovato cadavere al Parco delle Cave: la denuncia della scomparsa

Ancora non si conosce con esattezza l’identità del corpo ma da una prima indagine il corpo senza vita potrebbe appartenere a Luis Alberto Ochoa Duenas. Giovane 20enne peruviano, la cui scomparsa era stata denunciata lo scorso 14 Luglio alla stazione carabinieri di Milano Moscova.

Ieri sera, infatti, dopo il ritrovamento del cadavere, un 32enne peruviano, zio del ragazzo scomparso, ha raccontato ai militari della compagnia porta Magenta la verità.

Martedì 11 Luglio, a causa del forte caldo, era andato insieme a Luis Alberto a fare il bagno in un laghetto, che corrisponde per descrizione proprio a quello del Parco delle Cave. Lì il 20enne, non sapendo nuotare, sarebbe annegato.

Il parente, scosso e spaventato dalla possibile reazione dei familiari del giovane, non avrebbe raccontato nulla, fino alla tarda serata di ieri, quando ha contattato il 112.

Il giovane, fanno sapere gli agenti, al momento della scomparsa indossava dei capi di abbigliamento compatibili a quelli del cadavere ritrovato ieri mattina nel Parco delle Cave.

Come raccontato negli appelli diffusi nelle scorse ore lanciati per ritrovarlo, il 20enne era arrivato in Italia soltanto tre mesi fa e aveva subito cominciato a lavorare per aiutare la famiglia rimasta in patria.

Sarà ora l’autopsia e la comparazione del Dna a confermare se si tratti proprio del 20enne. 

Un altro ritrovamento di un corpo senza vita a Fermo

Un altro triste ritrovamento è accaduto pochi giorni fa nel territorio di Fermo. Un corpo senza vita di un uomo di Montecosaro, piccolo comune in provincia di Macerata, è stato trovato in un canale adiacente alla foce del fiume Tenna, poco lontano dal ponte che collega Lido Tre Archi a Porto Sant’Elpidio.

Il cadavere apparterrebbe al 44enne Luca Cappelletti. Sarà necessaria l’autopsia, che dovrebbe essere effettuata oggi, a stabilire con certezza le cause del decesso.

Sulla misteriosa morte indaga in queste ore la polizia. Al momento l’unica cosa certa, è che l’uomo non si è tolto la vita volontariamente. Gli agenti infatti ipotizzano due cause per la morte di Cappelletti: il decesso per overdose o per aggressione.

Gli investigatori in queste ore stanno analizzando anche tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati presenti nella zona. L’obiettivo è quello di cercare di stabilire se il 44enne fosse da solo o in compagnia al momento della sua morte.

Se dovesse trattarsi di morte per overdose il corpo del 44enne potrebbe essere stato gettato nel canale da qualcuno che era in sua compagnia e che temeva di essere incriminato. In caso contrario Cappelletti potrebbe aver avuto una lite per debiti di droga finendo poi per essere aggredito.

L’allarme era scattato già nel pomeriggio di Lunedì, poco dopo le 18. A fare il ritrovamento un giovane che passeggiando nei pressi del canneto vicino al canale, si era trovato davanti al cadavere semimmerso.

Nel giro di pochi minuti erano intervenuti la polizia, i carabinieri, i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco per il recupero della salma.

Subito dopo, sul posto, erano giunti anche gli specialisti della Scientifica della questura di Fermo che avevano avviato i rilievi. Sul luogo del ritrovamento anche il fratello della vittima per effettuare il riconoscimento del corpo.