La lotta di Lewis Hamilton contro il razzismo in Formula 1 è uno dei capisaldi della carriera del pilota inglese. Recentemente, il 7 volte campione del mondo è tornare ad aprire l’argomento rivelando una confessione arrivata dall’ex collega Sebastian Vettel che certificherebbe l’utilizzo di un atteggiamento decisamente poco consono verso il 44 della Mercedes.

Stando alle parole di Lewis, alcune scuderie del Circus non si sarebbero fatte problemi a parlare di lui in toni razzisti, almeno secondo quanto confessato da Seb. Ecco il suo commento:

Dobbiamo far sì che la gente si immedesimi, c’è un grande bisogno di empatia. A volte mi chiedo: ma queste questioni non interessano a nessun altro? Sebastian è stato uno dei più solidali. Mi ha detto che alcuni team parlavano di me in modo razzista. Si è poi inginocchiato con me nel 2020: non ho ancora visto un pilota coraggioso come lui. Dobbiamo cambiare le leggi in modo che le persone possano vivere meglio. Stiamo rischiando la nostra vita, provando a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Formula 1, i piani di Hamilton per il futuro: lotta al razzismo e difesa degli animali

L’attivismo di Lewis non si fermerà solo alla lotta al razzismo perchè i suoi piani prevedono progetti molto più larghi. In particolare, Hamilton non ha mai nascosto il suo amore per gli animali ed è proprio questo un altro tema su cui probabilmente imposterà la sua comunicazione futura, anche lontano dalle piste di Formula 1:

Non so quale sarà il mio prossimo progetto. Le leggi sulla protezione degli animali devono essere riviste. E per quanto concerne l’ambiente, la gente fatica a vedere i disastri che stanno accadendo. Ho aperto Mission 44 a Londra, ma voglio espanderla in Africa e negli Stati Uniti, dove vogliamo inculcare ai bambini che possono avere un buon futuro, da ingegneri o qualsiasi altra cosa vogliano

Chissà che dunque non potrà essere proprio Sebastian Vettel un alleato in queste “missioni” di Hamilton; d’altronde, il pilota tedesco ha recentemente dichiarato di voler rientrare nel Circus in una veste “diplomatica” non ancora definita.