Sono passati 31 anni dalla strage di via D’Amelio dove, per mano della mafia, persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta. Un ricordo del genere non può cancellarsi nel tempo e le alte cariche dello stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono intervenuti in memoria di una delle pagine più nere della storia del nostro Paese. I commenti vanno avanti, uno dietro l’altro, per mezzo delle penne di leader politici. Vediamone alcuni.
Le altre voci del governo
Restando nell’area di governo questo è il ricordo del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini:
Trentuno anni fa l’Italia si fermò quando, in via d’Amelio a Palermo, si spensero le vite di Paolo Borsellino e dei suoi cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra. Ancora oggi, il commosso ricordo di questi Eroi italiani rimane vivo dentro ognuno di noi come simboli di giustizia, coraggio e legalità nella quotidiana lotta contro la mafia. Tramandarne i gesti e le parole è un dovere civico e morale. Onore a loro.
L’altro Vicepremier, Antonio Tajani, ricorda una storia nella storia. Quella di Emanuela Loi. Il suo commento:
Ricordando Paolo Borsellino e la sua scorta voglio soffermarmi su Emanuela Loi, prima donna della polizia a cadere in servizio. Questo era il coraggio di chi in quegli anni fronteggiava la mafia per difendere lo Stato. Onoriamo la loro memoria, sulla via della legalità.
Da Conte a Schlein fino a Renzi
Articolato il commento di Giuseppe Conte, Presidente del Movimento 5 Stelle, che invita chi legge a non perdere mai l’entusiasmo e la voglia di agire in contrasto alla mafia in tutte le sue forme. Le sue parole:
Le parole di Paolo Borsellino, in questo tragico anniversario, risuonano forti nelle coscienze e nei gesti di chi ogni giorno combatte le mafie nel proprio territorio, di chi dice no al pizzo, di chi sporge denuncia anche se poi trova una bomba davanti al negozio, di chi si impegna nelle istituzioni per mettere all’angolo i mafiosi e i loro interessi economici, di chi contribuisce a promuovere la cultura della legalità e dell’etica pubblica anche nella diffusa indifferenza. Sono parole che cadono purtroppo nel vuoto in alcune sedi istituzionali. Quelle di chi opera per indebolire le armi dello Stato contro la mafia. La lotta ai clan è fatta di scelte e azioni nette, non di vuote frasi di circostanza da declamare il giorno giusto, in cui ricorre un anniversario. Continuiamo ad agire per contrastare le mafie. Ogni giorno, in ogni luogo. Non perdiamo l’entusiasmo, non perdiamo la rabbia.
Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, attacca il governo nel ricordare via D’Amelio:
Si spacciano come liberali, ma poi nella maggioranza c’è chi vuole indebolire alcuni presidi di legalità e gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, dall’innalzamento del tetto al contante, alle modifiche al codice degli appalti. La preoccupazione è comprensibile, se si vuole andare a ritoccare strumenti come il concorso esterno che hanno una valenza giurisprudenziale nel contrasto alle mafie e che sin qui hanno dimostrato la loro efficacia.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva e direttore di Il Riformista, ricorda che gli ideali di Borsellino sono ancora impressi nelle memorie di tutti noi. Poi aggiunge:
La memoria di Borsellino è stata oltraggiata da depistaggi, strumentalizzazioni, vigliaccherie. Ma la sua levatura morale e civile rimane uno degli esempi più belli, soprattutto per i più giovani. Grazie Paolo. E un abbraccio ai figli Lucia, Manfredi, Fiammetta che hanno sofferto di tutto in questi anni.
Bandecchi: “Ricordo vivo che ci sprona a rafforzare l’impegno contro la mafia”
Stefano Bandecchi, Sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, partecipa al ricordo con le seguenti parole:
Il 19 luglio ci ricorda dell’importanza di tenere vivo, ogni giorno, il ricordo del sacrificio di chi, come il giudice Paolo Borsellino, è morto per mano della mafia. A 31 anni da quell’orribile giorno, la ferita causata dalla strage di via d’Amelio è ancora aperta, e tale rimarrà finché non riusciremo a eradicare la mafia dalla vita del nostro Paese.
E ancora:
L’assassinio dei giudici Falcone e Borsellino segnano un prima e un dopo nella storia della nostra Repubblica. Il nostro compito è di continuare a portare avanti la memoria di chi, coraggiosamente, ha sfidato la criminalità organizzata anche a costo della propria vita. Cittadini e istituzioni hanno il dovere di portare avanti quotidianamente l’impegno perché il nostro Paese sia liberato dai fenomeni mafiosi.