Contributi Pac agricoltori, è in arrivo il decreto che stabilisce quando saranno effettuati i pagamenti, per quali aumenti degli importi per il 2023 e quali controlli sono previsti sulle domande inviate. I versamenti degli aiuti della Politica agricola comune (Pac) saranno assicurati a partire dal 16 ottobre 2023. Si tratterà di un anticipo rispetto alle quote stabilite di pagamenti. Ma detti anticipi saranno più ricchi, con percentuali di versamento più elevate rispetto a quelle già stabilite. Infine, saranno previsti nuovi sistemi di controllo che si avvarranno anche delle più moderne tecnologie: agli agricoltori sarà permesso di variare la domanda già presentata rettificando le dichiarazioni inserite in prima battuta.
Contributi Pac agricoltori: da quando i pagamenti e quali aumenti di importi per il 2023
È in arrivo il nuovo decreto che stabilirà le modalità di pagamento dei contributi della Politica agricola comune (Pac) per l’anno 2023. Nel dettaglio dei versamenti di quest’anno, la normativa prevede che i pagamenti saranno effettuati dal prossimo 16 ottobre, con anticipi più elevati delle quote spettanti degli aiuti Pac. Agli agricoltori, infatti, sarà riconosciuto il 75 per cento degli importi spettanti per il regime dei pagamenti diretti e l’85 per cento degli aiuti spettanti a titolo di interventi a superficie e a capo dello sviluppo rurale.
Tali percentuali saranno contenute nel decreto di prossima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il provvedimento è stato discusso nei giorni scorsi in Conferenza Stato-Regioni, con un particolare focus su come debbano essere effettuati gli accertamenti all’interno del Sistema integrato di gestione e di controllo (Sigs). Tra gli argomenti di discussione, inoltre, la Conferenza si è occupata anche dei parametri di ammissibilità degli agricoltori agli aiuti della Pac.
Contributi Pac agricoltori, aiuti più alti nel 2023
I pagamenti dei contributi Pac a favore delle imprese agricole avverrà sempre il 16 ottobre negli anni dal 2023 al 2027. La percentuale più bassa di anticipi degli aiuti della Politica agricola comune è pari al 50 per cento di quanto spettante per i pagamenti diretti, e del 75 per cento per i contributi sugli interventi di sviluppo rurale. Tali percentuali, per l’anno in corso, sono stati aumentati: per la prima tipologia di aiuti, la percentuale di anticipo è pari al 75 per cento, mentre per gli interventi dello sviluppo rurale nel 2023 sarà versato l’anticipo dell’85 per cento. Gli aumenti sono determinati dalle difficoltà incontrate dal settore agricolo per le condizioni climatiche e per le situazioni del mercato.
Quali controlli sulle domande di aiuto inviate?
Nel provvedimento in via di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, oltre ai contributi della Politica agricola comune, il ministero dell’Agricoltura stabilisce anche le condizioni dei controlli dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), degli organismi pagatori, delle istituzioni pubbliche competenti e degli enti privati al fine di assicurare un sistema regolare e corretto in rapporto all’utilizzo dei fondi dell’Unione europea. Tra i controlli, inoltre, si farà ampio ricorso agli strumenti tecnologici e digitali, con controlli che potranno essere svolti anche da remoto mediante un interscambio delle banche dati dell’agricoltura. Il monitoraggio delle superfici potranno avvalersi anche dei dati provenienti dai satelliti, in particolare di Sentinel (Copernicus), ma anche di altri strumenti aerei dotati di immagini geolocalizzati con risoluzione alta.
Come correggere la domanda inviata
A tal proposito è necessario ricordare che questo sistema di controlli di monitoraggio delle superfici (Ams), andrà a regime nel prossimo anno, mentre per il 2023 sarà applicato solo ad alcuni interventi relativi allo sviluppo agricolo. Se dai controlli dovessero risultate criteri di non ammissibilità agli aiuti della Pac o altre anomalie, agli agricoltori richiedenti sarà inviata una comunicazione contenente le spiegazioni di come correggere la pratica oppure ritirarla.