Lampedusa, donna incinta di 8 mesi perde il bimbo: scoppia il caso sull’isola siciliana. Caso che, nel giro di poche ore, fa il giro del web, dei social e dei giornali. A denunciare quanto accaduto e a lanciare un allarme è il marito della donna, che mostra tutta la sua rabbia. Egli inoltre riferisce di essere in attesa delle cartelle cliniche, per far scattare poi una denuncia nei confronti del sistema sanitario che, stando alle sue parole, non avrebbe aiutato la famiglia e non avrebbe capito la gravità della situazione.

Lampedusa, incinta di 8 mesi perde il bimbo: cos’è successo

Il tragico caso risale a martedì scorso. Al centro una giovane donna di trent’anni che portava da 8 mesi in grembo quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro figlio. Bambino che però non è mai nato, per motivi ancora non molto chiari. La donna tra un mese avrebbe dovuto partorire e tutta la famiglia si stava preparando all’arrivo del neonato. Qualcosa però è andato storto e purtroppo la mamma e il papà hanno perso il piccolo.

A raccontare la vicenda è stato il marito, il quale ha lanciato un allarme e si è detto pronto a presentare la denuncia nei confronti del sistema sanitario dell’isola di Lampedusa. L’uomo ha spiegato che la moglie si era recata due volte presso il Poliambulatorio. La prima occasione era stata intorno alle 9 di mattina di ieri, martedì 18 luglio 2023. La seconda un’ora e mezza dopo.

Alle 9 la donna era giunta al Poliambulatorio per dei controlli ed era stata rassicurata dai medici e dal personale. Così era tornata a casa. Poco dopo però, intorno alle 10.30, la 30enne aveva fatto ritorno nella struttura sanitaria. In questo secondo caso i dottori avevano accertato che i battiti cardiaci del piccolo erano troppo lenti.

Così la donna era stata trasferita con l’elisoccorso del 118, ma aveva lasciato l’isola non prima delle 13, quando ormai forse era troppo tardi. La giovane era stata portata presso l’ospedale civico di Palermo. Qui purtroppo i dottori non hanno poi potuto fare altro che accertare la morte del bimbo che lei portava in grembo.

Non è il primo caso

Mentre la causa del decesso è ancora da accertare e ci sono dei punti oscuri che riguardano questa vicenda, sul web e sui social quello che sarebbe dovuto essere il futuro papà del bambino, il giovane Francesco, ha lanciato un allarme e ha espresso tutta la sua rabbia nei confronti del sistema sanitario di Lampedusa. Sistema che, a suo dire, non avrebbe agito nel modo corretto. Egli avanza sospetti di malasanità.

Prima di vedere le parole di Francesco, vi comunichiamo che purtroppo quello che si è verificato ieri è il quarto caso che coinvolge la struttura lampedusana nel giro di pochissimo tempo. Prima della tragedia di Francesco e della moglie di 30 anni, se ne sono verificate altre tre. Tre mamme e tre papà, esattamente come loro, hanno perso i loro bambini, in una situazione simile a questa.

La denuncia del marito

Il marito della 30enne che ha perso il figlio ha annunciato di essere in attesa di acquisire le cartelle cliniche della donna e del bimbo per poi poter far scattare una denuncia nei confronti del sistema sanitario a Lampedusa, dove la donna era stata seguita nel corso della sua gravidanza. L’uomo ha sostenuto che probabilmente se sua moglie fosse stata trasferita prima, forse il piccolo ci sarebbe ancora.

Egli poi ha ricordato gli altri casi analoghi a quelli della moglie. Ecco le sue parole:

Basta. Non ci devono essere altri Giacomo, Fortunato e Alessandro che non sono riusciti a nascere. Se mia moglie fosse stata trasferita subito dopo il primo accesso al Poliambulatorio, forse mio figlio ci sarebbe ancora.

L’uomo ha denunciato in particolar modo la mancanza di strutture e sistemi adeguati che tocca sia i migliaia di migranti che arrivano ogni giorno sull’isola, sia i cittadini stessi. Ha continuato così:

Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti. Non è possibile che non vi siano attrezzature adeguate, e questo vale sia per i lampedusani sia per i tanti migranti che sbarcano sulla nostra isola.

Infine ha concluso con una grande critica all’isola siciliana:

Lampedusa è una realtà dove, in proporzione al numero di abitanti, ci sono più concepimenti che altrove. Solo che a Lampedusa non si nasce, lo si fa ad Agrigento o a Palermo.