Il governo rinuncia alla riforma delle pensioni per il 2024: misure tampone in vista. Quota 103 confermata, Opzione Donna cancellata: l’Ape Rosa sostituirà il programma di pensione in favore delle donne.

Riforma pensioni rinviata, niente Quota 41 per tutti

Negli ultimi anni, il dibattito sulla riforma delle pensioni è diventato sempre più acceso, con l’obiettivo di rendere il sistema previdenziale italiano più sostenibile e adeguato alle sfide del futuro. Tuttavia, il governo Meloni non ha più tempo per attuare una riforma completa entro il 2024 e ha dichiarato che questo sarà un obiettivo di legislatura. Per l’anno prossimo, la decisione è quella di adottare misure tampone.

Una delle misure che sarà molto probabilmente confermata per un altro anno è la Quota 103. Questa opzione di pensionamento anticipato, introdotta dal governo Draghi, permette di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Si tratta della strada più facile per evitare il ritorno alla Legge Fornero e per rimandare il passaggio diretto alla Quota 41 per tutti, che al momento risulterebbe troppo oneroso per le finanze dello Stato.

Non è escluso però che venga data la possibilità di andare in pensione con una Quota 41 versione light, con calcolo interamente contributivo e con un cospicuo taglio dell’assegno.

Via Opzione Donna, c’è l’Ape Rosa

D’altra parte, il programma Opzione Donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione in anticipo rispetto agli uomini, sarà cancellato. La versione 2023 non piaceva a nessuno, poiché limitava troppo la platea dei beneficiari e il governo non sembra voler tornare indietro, come chiedono le lavoratrici e i sindacati.

Tuttavia, l’Opzione Donna dovrebbe essere sostituita dall’Ape Rosa, un nuovo programma che offrirà uno sconto contributivo alle donne che hanno figli e che hanno svolto lavori gravosi o versano in stato di bisogno.

Lo sconto contributivo riconosciuto sarebbe:

  • di un anno per donne con un figlio;
  • due anni per donne con 2 o più figli.

I lavori gravosi che danno diritto all’Ape sono 15 e il diritto ad ottenere l’anticipo scatterebbe quando se ne sia svolto uno per almeno 6 degli ultimi 7 anni nell’arco degli ultimi sette oppure per almeno 7 anni nell’arco degli ultimi 10.

Questi i lavori considerati gravosi:

  • conduttori di camion e mezzi pesanti;
  • addetti alle pulizie;
  • operai impiegati nell’edilizia, nella manutenzione di edifici e nell’industria estrattiva;
  • insegnanti;
  • persone addette all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • operai nell’agricoltura, nella zootecnia e nella pesca;
  • operatori ecologici;
  • professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche.

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