BTP 2049: nel mese di febbraio dell’anno 2019 il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di un nuovo Titolo di Stato con scadenza fissata a 30 anni.
Il sopra citato Buono del Tesoro Poliennale, nello specifico, è stato emesso in data 11 febbraio 2019 e scadrà il 1° settembre 2049.
In seguito al periodo di collocamento iniziale, poi, il Dipartimento del Tesoro del MEF ha avviato la fase successiva relativa alla negoziazione sul mercato secondario e, quindi, ancora oggi gli investitori hanno la possibilità di sottoscrivere questa tipologia di Titolo di Stato.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere qui di seguito tutto quello che riguarda il suddetto BTP a medio lungo termine ed, in particolare, quali sono le sue principali caratteristiche, le rispettive informazioni ed il rendimento che viene riconosciuto agli investitori che decidono di sottoscrivere il Buono del Tesoro Poliennale di durata pari a 30 anni.
BTP 2049: ecco quali sono le principali caratteristiche del Titolo di Stato
Ecco qui sotto un elenco di tutte le principali caratteristiche e di tutte le informazioni in merito ai Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) con scadenza fissata a 30 anni dal momento dell’emissione:
- codice ISIN – IT0005363111;
- emittente – Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF);
- subordinazione – senior;
- tipologia – Titoli di Stato italiani;
- struttura bond – Plain Vanilla;
- ammontare emesso – 14.239.706.000 euro;
- lotto minimo – 1.000 euro;
- valuta di negoziazione – euro;
- valuta di liquidazione – euro;
- mercato – piattaforma elettronica MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana;
- clearing/settlement – CC&G/Monte titoli;
- data inizio negoziazione – 11 febbraio 2019;
- denominazione – Btp Tf 3,85% St49 Eur;
- codice strumento – 843707;
- data di godimento – 1° settembre 2018;
- data stacco prima cedola – 1° marzo 2019;
- data ultima cedola pagata – 1° marzo 2023;
- scadenza – 1° settembre 2049;
- periodicità cedola – semestrale;
- modalità di negoziazione – corso secco;
- base di calcolo – ACT/ACT su base periodale;
- tasso prossima cedola – 1,925.
Rendimento e collocamento
La natura del rendimento che viene riconosciuto ai risparmiatori che investono nel Titolo di Stato in oggetto è la seguente:
“Il rendimento dei BTP deriva in parte dal flusso cedolare e in parte dalla differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se il titolo è stato acquistato in asta: in questo caso di parla di “scarto d’emissione”) o di acquisto (se acquistato sul mercato secondario), e il valore nominale (pari a 100) che viene rimborsato alla scadenza. Le cedole sono predeterminate al momento dell’emissione in misura fissa e pagate posticipatamente con cadenza semestrale: sono pertanto costanti per tutta la vita del titolo.”
Ad oggi il BTP 2049 con scadenza a 30 anni e codice ISIN IT0005363111 prevede l’erogazione del seguente rendimento agli investitori che sottoscrivono il titolo:
- ultimo prezzo 93,18;
- rendimento netto 3,86%;
- cedola netta 3,62%;
- rendimento totale 100,8%;
- cedola lorda 3,85%;
- credito d’imposta 0%.
Infine, per quanto riguarda il collocamento dei Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza nel 2049, la sottoscrizione può essere effettuata sul mercato primario attraverso il meccanismo dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo e del quantitativo di titoli emessi.
Ecco qui di seguito, invece, quali sono le modalità di sottoscrizione del titolo sul mercato secondario:
“I BTP possono essere acquistati in un momento successivo alla loro emissione, ovvero sul mercato secondario.
Esistono infatti mercati regolamentati in cui vengono scambiati BTP già in circolazione.
Il MOT (Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) è il mercato secondario gestito da Borsa Italiana S.p.A. dove i risparmiatori (sempre tramite un intermediario) possono comprare o vendere titoli di Stato e altre obbligazioni, con importo minimo pari a 1.000 euro.
Oltre al MOT esiste anche un altro mercato, l’MTS (Mercato Telematico dei titoli di Stato), riservato agli intermediari autorizzati (banche e imprese di investimento) dove l’importo minimo negoziabile è pari a 2 milioni di euro.”