Lo scorso 16 aprile, il capitano della Lazio Ciro Immobile era stato coinvolto in un incidente d’auto con il tram della linea 19. La diatriba su chi dei due conducenti avesse commesso l’infrazione si era aperta da subito, ma i rilievi della polizia locale non avevano potuto individuare nessun colpevole. Un impatto importante, nel quale per fortuna nessuno era rimasto gravemente ferito. A distanza di tre mesi dall’accaduto, però, nell’ultimo giorno disponibile l’avvocato del macchinista ha presentato querela contro il calciatore per lesioni stradali gravissime e lo stesso ha fatto il legale di Ciro, Erdis Doraci che in esclusiva a Tag24 ha spiegato le sue motivazioni.
Incidente Immobile, l’avvocato Doraci a Tag24
La chiusura dei rilievi e delle indagini da parte della polizia locale di Roma Capitale avrebbe potuto archiviare definitivamente la vicenda. E invece, a distanza di tre mesi, la telenovela dell’incidente di Ciro Immobile e il tram di Atac si arricchisce di una nuova puntata. Il conducente della linea 19 del mezzo pubblico ha sporto denuncia per lesioni stradali gravissime e lo ha fatto nell’ultimo giorno disponibile dal punto di vista legale. Quella del 16 luglio era infatti l’ultima data possibile per presentare la querela e nelle ultime ore della giornata entrambi gli avvocati hanno depositato quella dei loro assistiti. Dal canto suo, l’avvocato del capitano biancoceleste, Erdis Doraci, non si è fatto trovare impreparato ed era già pronto con la sua contromossa.
Le indagini avevano fatto emergere l’impossibilità di trovare un responsabile. La cosa si sarebbe dovuta risolvere tramite assicurazioni. E invece, arrivati a questo punto, la questione diventa penale. “La denuncia di Ciro è stata fatta per tutelare i suoi diritti e quelli delle figlie piccole” ha detto in esclusiva a Tag24 il legale di Immobile, Doraci. “Tutti e tre – ha continuato l’avvocato – hanno prognosi anche 8 volte superiori a quella del macchinista, ed infatti le querele sono state fatte anche per evitare speculazioni sui postumi di ciascuno.”
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Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Tag24, Ciro e il suo legale si aspettavano già la denuncia che effettivamente è arrivata quasi allo scadere del tempo. L’attaccante della Lazio aveva infatti mandato un telegramma qualche giorno dopo l’accaduto, con l’intento di sincerarsi delle condizioni del macchinista, sollevato dal fatto che nessuno si fosse fatto male. Il silenzio arrivato dall’altra parte aveva però fatto molto rumore, accendendo un campanello nella difesa del calciatore. Evidentemente si stava già architettando qualcosa. “È inusuale che venga fatta una denuncia per lesioni stradali gravissime con una prognosi di 7 giorni” ha spiegato Erdis Doraci.
Ciò che è chiaro, è che l’unico contenuto su cui si baserà l’eventuale processo penale, qualora ci si dovesse arrivare, è il verbale della polizia locale all’interno del quale, secondo alcune indiscrezioni raccolte, ci sarebbero delle testimonianze e dei rilievi che vanno a favore del calciatore. Ciro sin dal principio ha dichiarato di essere passato con il semaforo verde e di non aver infranto il codice della strada, anche se da subito erano in molti ad essere pronti a puntargli il dito contro. L’attaccante è tranquillo, concentrato sul campo, sul calciomercato e sulla prossima stagione.
Oltre a Immobile e le sue due figlie da una parte, e il macchinista dall’altra, l’incidente aveva coinvolto altre otto persone che erano a bordo del tram. Per fortuna nessuna ferita in maniera grave dopo l’impatto. Il rischio per il calciatore era che, sulla scia della denuncia presentata dal conducente della linea 19, anche gli altri si sarebbero potuti accodare per un eventuale risarcimento economico. Ma la data ultima per depositare la querela era quella del 16 luglio e, oltre all’autista, nessun altro si è fatto avanti.