Dopo la decisione di non prolungare l’accordo sul grano, la Russia si mostra interessata ad assicurare ancora il fabbisogno di frumento per «i paesi che ne hanno bisogno», come quelli dell’Africa. Così scrive infatti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il cui messaggio è stato rilanciato dall’agenzia Tass.
Peskov ha anche annunciato un summit a San Pietroburgo, in cui a fine mese si discuterà a proposito delle forniture di grano dalla Russia all’Africa e di mettere a punto un piano di sovvenzione per le Nazioni che più necessitano degli approvvigionamenti che provenivano dall’Ucraina.
Russia, stop all’accordo sul grano. Zakharova: “Non ci fidiamo più di Occidente e Onu”
I rapporti tra Russia e Occidente si fanno di giorno in giorno più tesi. Lo stop all’accordo sul grano ne è l’ennesima distrazione, specie se vengono considerate le parole della portavoce per il Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Secondo l’esponente del Governo di Putin, per Mosca è diventato impossibile «fidarsi di Occidente e Onu», in quanto nessuno ha dato prova di aver interesse ad ascoltare le richieste del Cremlino.
Abbiamo dato tutte le possibilità al Segretario Generale delle Nazioni Unite eravamo pronti a lavorare con lui, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per sbloccare la situazione. Non accetteremo più assicurazioni e promesse, o qualche sprezzante iniziativa dell’ultimo minuto mirata solo a farci dire ‘sì’. Solo risultati concreti. E quando verranno presentati tali risultati concreti, solo allora, forse, sarebbe possibile pensare di tornare a questo accordo.
Così ha spiegato Maria Zakharova su una trasmissione televisiva su Channel One.
Macron accusa Mosca: “Tutti condannato lo stop all’accordo sul grano”
La decisione della Russia di uscire dall’accordo sul grano (con, a quanto pare, trattamento di favore per l’Africa) ha fatto molto discutere leader di tutto il globo. Tra questi, c’è anche Emmanuel Macron, che dal vertice Ue-Celac di Bruxelles dice la sua a proposito di quanto scelto da Mosca:
Tutti noi abbiamo condannato con forza la decisione della Russia di porre fine all’accordo sui cereali nel Mar Nero. Possiamo vedere molto chiaramente che la Russia ha deciso di fare del cibo un fattore di guerra e fondamentalmente di affamare i Paesi che sono già in difficoltà.
Macron, dunque, punta il dito contro il Cremlino, colpevole di aver trasformato la fame in un’altra minaccia alla stabilità di Paesi che con il conflitto non c’entrano nulla. Nel suo intervento, comunque, il Presidente francese ricorda che «le rotte terrestri» stanno facendo progressi e che, già all’inizio della crisi, «rappresentavano il 60% del transito e dell’uscita dei cereali».